La ricerca Google cambierà profondamente nel 2025, parola di CEO

Pichai punzecchia Microsoft: il CEO di Google lancia una frecciata al rivale nel settore tecnologico durante un recente intervento pubblico.

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

Google prevede di rivoluzionare il suo motore di ricerca nel 2025, secondo quanto dichiarato dal CEO Sundar Pichai durante il DealBook Summit del New York Times tenutosi mercoledì. Pichai ha affermato che Google Search sarà in grado di affrontare "domande più complesse che mai" e che gli utenti rimarranno sorpresi dalle nuove funzionalità già all'inizio del nuovo anno.

Questa trasformazione si inserisce nel contesto della crescente competizione nel campo dell'intelligenza artificiale tra i giganti tech. Pichai ha accolto con favore un confronto diretto tra i modelli AI di Google e quelli di Microsoft, sottolineando che il rivale "sta usando i modelli di qualcun altro", riferendosi alla partnership di Microsoft con OpenAI.

Il CEO di Google ha enfatizzato l'impegno dell'azienda nell'innovazione AI:

"Quando guardo a ciò che ci aspetta, siamo nelle primissime fasi di un profondo cambiamento. Penso che ci sia così tanta innovazione davanti a noi. Siamo impegnati ad essere all'avanguardia in questo campo, e credo che lo siamo".

Google ha già iniziato quest'anno una significativa revisione AI del suo motore di ricerca, introducendo riassunti AI nei risultati e un aggiornamento di Lens che consente di effettuare ricerche sul web tramite video. L'azienda sta inoltre preparando un importante aggiornamento del suo modello Gemini, presente anche sugli smartphone della linea Pixel, puntando a competere non solo con Microsoft e OpenAI, ma anche con motori di ricerca AI emergenti come Perplexity.

Queste mosse strategiche dimostrano come l'intelligenza artificiale stia rapidamente ridefinendo il panorama dei motori di ricerca e dei servizi online, con le principali aziende tecnologiche in corsa per offrire capacità sempre più avanzate agli utenti.

La ricerca di informazioni è sempre stata una necessità fondamentale per l'umanità. Già nell'antichità, le grandi biblioteche come quella di Alessandria d'Egitto rappresentavano i primi tentativi di organizzare e rendere accessibile il sapere. Con l'avvento dell'era digitale, questa esigenza ha trovato nuove forme di espressione.

Il primo motore di ricerca per il World Wide Web, chiamato "Archie", fu creato nel 1990 da Alan Emtage, studente della McGill University di Montreal. Da allora, l'evoluzione è stata rapida e costante. Google, fondato nel 1998 da Larry Page e Sergey Brin, ha rivoluzionato il settore con il suo algoritmo PageRank, che valutava l'importanza delle pagine web in base ai link che ricevevano.

L'intelligenza artificiale rappresenta ora la nuova frontiera di questa evoluzione. Non si tratta più solo di trovare informazioni, ma di comprenderle e contestualizzarle.

L'integrazione dell'AI nei motori di ricerca non è solo una questione tecnica, ma solleva anche importanti questioni etiche e sociali. La capacità di questi sistemi di influenzare l'opinione pubblica e l'accesso all'informazione richiede una riflessione attenta sulla loro regolamentazione e sul loro impatto sulla società.

Mentre ci avviciniamo al 2025, anno in cui Google promette di presentare le sue nuove funzionalità rivoluzionarie, possiamo solo immaginare come cambierà il nostro modo di interagire con l'informazione. Ciò che è certo è che siamo di fronte a un cambiamento epocale, paragonabile forse solo all'invenzione della stampa o all'avvento di Internet.

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