La CPU per supercomputer europea rinviata di un anno, sarà ancora competitiva?

Il progetto Rhea1 sta incontrando alcune difficoltà tecniche e l'azienda ha deciso di rinviare il lancio al 2025. Sarà troppo tardi?

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a cura di Marco Silvestri

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SiPearl, l'azienda francese impegnata nello sviluppo di un processore europeo autonomo per supercomputer, ha recentemente annunciato un importante aggiornamento riguardante il suo futuro processore Rhea. Oltre ad incrementare il numero dei core che passano da 72 a 80, l'azienda ha annunciato un'ulteriore posticipazione del rilascio previsto non prima del 2025. Questo rinvio ha un unico effetto immediato, ovvero rallentare l'ingresso dell'Europa nel mercato delle macchine per il calcolo ad alte prestazioni (HPC).

Originariamente parte dell'European Processor Initiative e lanciato tra il 2019 e il 2020, il Rhea avrebbe dovuto essere rilasciato entro il 2023. Tuttavia, a causa di varie complicazioni, il processo di produzione del chip, noto come tape-out, è stato completato solo all'inizio del 2024, con i primi campioni previsti per il 2025.

Il processore Rhea sarà dotato di 80 core Arm Neoverse V1, ciascuno con unità doppie da 256 bit Scalable Vector Extension particolarmente utili per i carichi di lavoro IA. La connessione tra i core si basa sulla rete Arm's Neoverse CMN-700 Coherent Mesh Network on Chip mentre il sistema di memoria della CPU include quattro stack HBM2E ad elevata larghezza di banda e un'interfaccia di memoria DDR5 da 256-bit. Infine, il processore supporterà la bellezza di 104 linee di PCIe Gen5.

Nonostante il potenziale ritardo tecnologico rispetto ai leader di mercato, il CEO e fondatore di SiPearl, Philippe Notton, ha sottolineato come Rhea1 intenda realizzare la missione affidatale dalla EuroHPC JU e dal consorzio European Processor Initiative, ovvero "riportare le tecnologie microprocessore ad alte prestazioni in Europa". Rhea1 mira a diventare un microprocessore di classe mondiale per HPC e inferenza IA, offrendo una valida alternativa nel mercato in rapida crescita dell'Intelligenza artificiale generativa (AGI), assicurando costi inferiori e maggiore flessibilità nei cambiamenti di modello.

Inoltre, il supporto di un'ampia gamma di software, inclusi compilatori, librerie e strumenti, insieme a linguaggi di programmazione classici come C/C++, Go e Rust, nonché framework AI moderni come TensorFlow e PyTorch, garantisce che anche i successori di Rhea1 saranno compatibili e supportati, facilitando il lancio di future versioni.

Tirando le somme, al netto di sfide e ritardi, Rhea1 promette di essere un punto di svolta per lo sviluppo degli HPC europei, rappresentando un forte impegno verso l'autosufficienza tecnologica europea nel campo dei supercomputers.

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