Come riporta il China Daily, la Cina ha stabilito un nuovo precedente a livello mondiale, realizzando il primo centro dati commerciale sott'acqua. L'innovativo progetto è attualmente in corso al largo della costa della città di Sanya, sull'isola di Hainan, nel sud della Cina.
Nel nostro mondo interconnesso, dominato da Internet e dall'intelligenza artificiale, ogni giorno viene generata una quantità astronomica di dati. Sebbene la percezione comune sia che questi dati risiedano metaforicamente nel cloud, la realtà è che i data center fisici ci permettono di accedere alle nostre e-mail prima di imbarcarci su un volo o di ascoltare playlist musicali in streaming anche quando siamo a migliaia di chilometri di distanza da casa.
Titani del settore tecnologico come Google, Microsoft, Amazon, Meta e altri possiedono e gestiscono questi centri dati, che non solo occupano vaste aree, ma consumano anche notevoli quantità di elettricità all'anno. Nonostante gli sforzi per passare a fonti energetiche più sostenibili, la natura ad alta intensità di risorse delle operazioni dei data center richiede alternative innovative.
Il tentativo della Cina di creare un centro dati commerciale sott'acqua è il risultato di uno sforzo di collaborazione tra la China Offshore Oil Engineering Co. (COOEC), la più grande società di ingegneria, approvvigionamento, costruzione e installazione (EPCI) del Paese, e Highlander, una società privata specializzata in data center.
Sebbene i dettagli specifici sull'hardware informatico non siano stati resi noti, Highlander afferma che ogni modulo subacqueo può elaborare oltre quattro milioni di immagini ad alta definizione in soli 30 secondi. L'hardware informatico è alloggiato in modo sicuro all'interno di un modulo di stoccaggio a tenuta stagna, del peso complessivo di 1.300 tonnellate. L'immersione del modulo a circa 35 metri di profondità richiede circa tre ore.
Mentre l'installazione del primo modulo è in corso, Highlander prevede di distribuire 100 moduli di questo tipo nel sito, creando una capacità pari a quella di quasi sei milioni di computer.
Il notevole calore generato da questa enorme potenza di calcolo sarà dissipato naturalmente dall'acqua di mare circostante, con un risparmio energetico stimato in 122 milioni di kilowattora, i quali altrimenti sarebbero stati spesi per il raffreddamento se la struttura fosse stata installata sulla terraferma.
Il data center sottomarino, che dovrebbe essere operativo entro il 2025, consentirà inoltre di conservare 68.000 metri quadrati di terreno terrestre, aprendo la possibilità per un uso alternativo, e di risparmiare 105.000 tonnellate di acqua dolce utilizzata nei processi di raffreddamento convenzionali.
Sebbene i moduli siano progettati per durare 25 anni, permangono incertezze sull'impatto dell'acqua marina corrosiva e degli ecosistemi sottomarini sulla costruzione. L'esperienza di Highlander, basata principalmente sui test condotti nel gennaio 2021 nel porto di Zhuhai, nel Guangdong, offre un'idea delle sfide che ci attendono.
Questa mossa fa eco alla precedente sperimentazione di Microsoft con un centro dati sottomarino nel 2015 come parte del Project Natick, condotto al largo della costa del Pacifico. Nonostante abbia evidenziato diversi vantaggi, Microsoft non ha perseguito ulteriori progetti in questa direzione dopo i test biennali condotti al largo delle Orcadi, in Scozia, nel 2020.