Conclusioni
Viiv è la nuova scommessa di casa Intel. Nella situazione attuale i mercati ICT ed elettronica di consumo sono ancora decisamente lontani l'uno dall'altro. Il secondo è, per aziende come Intel, una sorta di Far West inesplorato che si dischiude solo ora e che promette ricchezze incredibili - ma anche grandi rischi.
Intel cerca, semplificando l'approccio ai computer, di accedere a un parco di potenziali clienti letteralmente sterminato e che finora non può raggiungere, ma rischia allo stesso tempo di compiere un passo falso. Infatti operazioni marketing come quella richiesta da Viiv costano cifre che noi comuni mortali solitamente vediamo solo nei fumetti con Zio Paperone.
L'idea è, inoltre, di quelle capaci di sollevare critiche feroci e calde approvazioni. Il mondo dell'informatica si dividerà in due poli, un po' come accade in politica: Pro Viiv e Contro Viiv. I produttori di periferiche potranno accettare la scommessa di Intel e farsi certificare, oppure provare a non seguire nel solco del colosso del silicio - e dichiararsi esplicitamente poco convinti a riguardo. Se pensavate che la battaglia elettorale fosse l'unica ricca di colpi di scena, alleanze e rotture all'ultimo istante, vi sbagliavate!
Dal canto mio prima di espormi troppo attendo di vedere il nuovo aggiornamento di Viiv e di provarne le novità, magari in un PC dal formato più consono, che assomigli più a un lettore DVD che a un computer. Per ora mi sembra una buona idea e prevedo che questi adesivi daranno dei bei grattacapi ai concorrenti di Intel. Per quanto mi riguarda, predico da sempre che i computer debbano essere umanamente accessibili e che non si debba costringere le persone a ragionare come una macchina per usarli.
Come sempre c'è un "però": i computer più facili da usare disincentiveranno maggiormente la "gente comune" a imparare a risolvere problemi tecnici, hardware o software che siano. Con uno o più computer in ogni casa e un divario d'esperienza e conoscenze sempre più ampio tra noi "tecnici" e i normali utenti, sarà la volta buona che diventeremo finalmente importanti quasi quanto i notai. E magari con parcelle simili!