Intel si sta mobilitando contro la prevista decisione della US International Trade Commission (USITC) di vietare le importazioni di un composto cruciale per la produzione di semiconduttori. Quest’ultimo, noto come “chemical mechanical planatization slurry”, è venduto con il nome di Optiplane ed è prodotto dalle unità Rohm & Haas di DuPont a Taiwan e in Giappone. Secondo Bloomberg, DuPont è stata recentemente accusata di aver violato i brevetti detenuti dalla CMC Materials Inc. Se il divieto dovesse concretizzarsi, Intel afferma che la già critica carenza di semiconduttori non farà che peggiorare.
L'azione legale di CMC Materials è al centro dell'indagine dell'USITC sull'opportunità o meno di vietare le importazioni statunitensi del composto. La commissione avrebbe dovuto comunicare una decisione pochi giorni fa, ma un annuncio dell'ultimo minuto l'ha rinviata al 16 dicembre. Questi composti sono indispensabili nella produzione di semiconduttori, in quanto vengono utilizzati per lucidare la superficie del wafer in varie fasi e, secondo Intel, "anche piccole variazioni tra loro hanno impatti fuori misura in un ambiente di fabbricazione".
Data la natura estremamente delicata del processo di produzione dei semiconduttori, qualsiasi modifica, anche solo inerente al fornitore di questi composti, può avere un impatto sproporzionato sui rendimenti. Sembra anche plausibile che Intel debba investire una sostanziosa quantità di risorse per integrare una nuova soluzione nelle sue linee di produzione. L'azienda è andata ancora oltre nel suo appello alla commissione: la società ha affermato che "vietare i composti Optiplane dalle linee di fabbricazione di chip semiconduttori con sede negli Stati Uniti senza un periodo di transizione di 24 mesi potrebbe entrare in conflitto con la sicurezza nazionale e gli interessi economici". Inoltre, sembra che Intel sia preoccupata per la possibilità di uno "shock di fornitura" qualora le importazioni di Optiplane vengano vietate.
Intel sarebbe una delle aziende più colpite dal divieto, lasciando l'industria cinese dei semiconduttori in forte espansione e il colosso concorrente del settore TSMC con un chiaro vantaggio. Inoltre, non è chiaro se Intel possa procurarsi i composti da altri fornitori, come CMC Materials, nella scala richiesta. Gli avvocati dello staff dell'USITC hanno mostrato sostegno alla richiesta di Intel di un rinvio di 24 mesi in qualsiasi divieto di importazione, che aiuterebbe nella transizione della produzione e dei fornitori. Thomas Chen, un avvocato dell'USITC, ha affermato che un ritardo di 24 mesi "fornirebbe a Intel un periodo sufficiente per passare ad alternative accettabili che non violino le violazioni, in particolare se la commissione rilevasse una carenza di chip semiconduttori".
Ovviamente una carenza di semiconduttori è in corso, come sappiamo fin troppo bene. Probabilmente Intel dovrà dimostrare l'esatto impatto che tale divieto avrebbe sulle sue operazioni. Da parte sua, CMC ha dichiarato: "La 'carenza di semiconduttori' segnalata è il risultato di una serie complessa di fattori economici e non ha nulla a che fare con la fornitura di composti CMP, per non parlare della fornitura degli specifici prodotti illeciti in questione in questa indagine».