Kit per comunicazioni subacquee low-cost: una rivoluzione tutta italiana

Comunicare sott'acqua senza immergersi nei debiti: i ricercatori sviluppano nuovi metodi per le trasmissioni acustiche sottomarine a costi ridotti.

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a cura di Andrea Maiellano

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Un team di ricercatori italiani dell'Università di Padova ha sviluppato una soluzione low-cost per le comunicazioni sottomarine, sfruttando la tecnologia Raspberry Pi. Il progetto, guidato da Filippo Campagnaro e Michele Zorzi, mira a rendere più accessibile questa tecnologia, tradizionalmente molto costosa.

L'azienda startup SubSeaPulse SRL ha creato alternative economiche per due componenti critici della comunicazione acustica subacquea: il modem e il trasduttore. Attualmente, i modem per la trasmissione e ricezione di segnali sonori sott'acqua possono costare oltre 10.000 dollari, rappresentando spesso la parte più costosa dell'equipaggiamento di un ricercatore.

La comunicazione con i sottomarini, e i sensori nell'oceano, è solitamente più complessa dell'invio di un segnale sulla luna.

La comunicazione sottomarina è sempre stata una sfida a causa delle limitazioni dei segnali radio e ottici in acqua. Il professor Zorzi ha dichiarato a IEEE Spectrum: "Il principale problema della comunicazione subacquea è il costo del modem".

Per affrontare questo problema, SubSeaPulse ha progettato un sistema basato su Raspberry Pi (sapevate che potete comprarne uno su Amazon a un prezzo davvero accessibile?) una scheda audio hardware (HAT) e il software necessario per il suo funzionamento. Il modem è definito via software, consentendo agli utenti di modificare la modulazione del segnale in base alle specifiche esigenze.

Oltre al modem, il team sta sviluppando una versione più economica del trasduttore, che converte l'energia in segnali acustici e viceversa. Questi componenti costano tipicamente oltre 2.000 dollari ciascuno, ma SubSeaPulse sta modificando un dispositivo da 400 dollari comunemente usato per ascoltare i mammiferi marini.

Queste innovazioni potrebbero aprire nuove opportunità di ricerca in campi come lo studio dei cambiamenti climatici, il monitoraggio dell'inquinamento e il tracciamento della biodiversità, rendendo accessibile una tecnologia finora riservata principalmente ad applicazioni militari e all'esplorazione petrolifera offshore.

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