Il CEO di NVIDIA ha paura della crescita di Huawei

Il CEO di NVIDIA teme l'ascesa di Huawei in Cina: "È l'azienda tecnologica più formidabile, ha conquistato ogni mercato in cui è entrata".

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a cura di Andrea Maiellano

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Il dominio di NVIDIA nel mercato dell'intelligenza artificiale cinese sta subendo un contraccolpo significativo a causa dell'ascesa inarrestabile di Huawei. Jensen Huang, CEO del colosso americano, ha finalmente ammesso ciò che molti analisti ripetevano da tempo: il gigante tecnologico cinese rappresenta una minaccia concreta per la posizione privilegiata che NVIDIA ha mantenuto in Cina per moltissimi anni. Questa confessione segna un punto di svolta nelle dinamiche competitive del settore, rivelando preoccupazioni crescenti per l'azienda americana che vede erodersi progressivamente la propria influenza in uno dei mercati più strategici al mondo.

Le parole di Huang non lasciano spazio a interpretazioni. In un'intervista rilasciata a BusinessInsider, il CEO ha definito Huawei come "l'azienda tecnologica più formidabile in Cina", sottolineando come il colosso cinese abbia "conquistato ogni mercato in cui si è impegnato". Una dichiarazione che suona come un campanello d'allarme per gli investitori e un riconoscimento della capacità di Huawei di reinventarsi nonostante le sanzioni americane.

La presenza dell'azienda cinese nel campo dell'intelligenza artificiale si sta espandendo anno dopo anno, con progressi tecnologici che stanno rapidamente colmando il divario con i leader di settore occidentali. Quello che fino a poco tempo fa sembrava un vantaggio incolmabile per NVIDIA si sta rapidamente assottigliando, alimentando i timori di una perdita significativa di quote di mercato.

L'impatto delle restrizioni commerciali

L'escalation delle tensioni tra Stati Uniti e Cina ha avuto ripercussioni immediate sul panorama tecnologico globale. Le restrizioni all'esportazione imposte dall'amministrazione americana hanno rappresentato un punto di svolta, costringendo le aziende cinesi a sviluppare soluzioni domestiche per l'AI. Paradossalmente, queste misure restrittive hanno accelerato l'innovazione locale anziché soffocarla.

NVIDIA, che aveva costruito parte della sua fortuna sulla dominanza nel mercato cinese dell'intelligenza artificiale, si trova ora in una posizione sempre più vulnerabile. Le limitazioni all'export hanno creato uno spazio di manovra per i concorrenti locali, con Huawei in prima linea nello sviluppo di chip AI alternativi progettati specificamente per il mercato interno.

La minaccia più concreta per NVIDIA arriva dal prossimo chip AI di Huawei, l'Ascend 910C, la cui uscita è prevista nel prossimo trimestre. Secondo le indiscrezioni, questo processore dovrebbe offrire prestazioni paragonabili agli acceleratori H100 di NVIDIA, ma con prezzi più competitivi e una maggiore disponibilità sul mercato locale. Un vantaggio non trascurabile in un periodo caratterizzato da carenze globali di semiconduttori.

La catena di approvvigionamento dei semiconduttori in Cina si è rafforzata significativamente negli ultimi anni, riducendo la dipendenza da fornitori esterni. Questo sviluppo ha eroso progressivamente il potere contrattuale di NVIDIA nei confronti di Huawei, creando le condizioni per una competizione più equilibrata.

Un futuro incerto per NVIDIA in Cina

Le preoccupazioni crescenti degli Stati Uniti riguardo ai progressi cinesi nel campo dell'intelligenza artificiale potrebbero portare a ulteriori restrizioni all'esportazione. Che si tratti di una riduzione delle opzioni hardware AI disponibili per la Cina o di un blocco totale delle esportazioni, NVIDIA rischia di vedere il proprio spazio di manovra ridursi ulteriormente.

Questa situazione potrebbe favorire un'adozione massiccia di soluzioni AI domestiche da parte delle principali aziende tecnologiche cinesi. Tra tutti i potenziali beneficiari, Huawei emerge come il candidato più promettente per colmare il vuoto lasciato dai produttori stranieri.

Nonostante sia stata nel mirino delle restrizioni statunitensi fin dal primo mandato di Trump, Huawei ha dimostrato una notevole capacità di adattamento. Ogni tentativo di ridurre l'influenza dell'azienda nel panorama tecnologico globale sembra averla resa più forte, costringendola a innovare e diversificare.

Per NVIDIA, la sfida è ora trovare una strategia efficace per mantenere la propria rilevanza nel mercato cinese. In un contesto di crescente nazionalismo tecnologico e di sviluppo accelerato delle capacità locali, il colosso americano dei chip si trova di fronte a decisioni strategiche cruciali che potrebbero ridefinire il suo posizionamento globale.

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7 Commenti

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Me lo auguro,vi faccia il sedere.
Bene, gli americani si sono dimostrati totalmente inaffidabili, è bene inizino prendere schiaffoni.
Speriamo solo l' Europa si dia una svegliata.
Huawei non faceva paura fino a quando non hanno imposto le restrizioni.
Per esempio era un normale produttore di smartphone android dipendente da Goolge per l'OS mentre adesso hanno un OS proprietario che vogliono portare anche su notebook e altro.
Si appoggiavano a Nvidia per l'hardware AI e ora ne stanno sviluppando uno loro.
Gli USA pensano di rallentare la Cina con le restrizioni invece la stanno rendendo più forte e più velocemente.
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Ma non sono quelli che producono i chip sottobanco con tecnologia TSMC?
Senza quella starebbero nella preistoria dell'informatica.
Huawei non faceva paura fino a quando non hanno imposto le restrizioni. Per esempio era un normale produttore di smartphone android dipendente da Goolge per l'OS mentre adesso hanno un OS proprietario che vogliono portare anche su notebook e altro. Si appoggiavano a Nvidia per l'hardware AI e ora ne stanno sviluppando uno loro. Gli USA pensano di rallentare la Cina con le restrizioni invece la stanno rendendo più forte e più velocemente.
Huawei non era un normale produttori di telefoni. Il ban di telefoni era secondario. Il ban primario era quello sulle infrastrutture 5G. Huawei stava facendo concorrenza a Cisco nella realizzazione dell'infrastruttura di trasmissione 5G e negli apparati delle dorsali di trasmissione dati.
Huawei non era un normale produttori di telefoni. Il ban di telefoni era secondario. Il ban primario era quello sulle infrastrutture 5G. Huawei stava facendo concorrenza a Cisco nella realizzazione dell'infrastruttura di trasmissione 5G e negli apparati delle dorsali di trasmissione dati.
Non volevo intendere che fosse il suo unico settore, era solo per fare un esempio 😁
Huawei non faceva paura fino a quando non hanno imposto le restrizioni. Per esempio era un normale produttore di smartphone android dipendente da Goolge per l'OS mentre adesso hanno un OS proprietario che vogliono portare anche su notebook e altro. Si appoggiavano a Nvidia per l'hardware AI e ora ne stanno sviluppando uno loro. Gli USA pensano di rallentare la Cina con le restrizioni invece la stanno rendendo più forte e più velocemente.
Non era solo quello era molto di piu.
Nelle telco sbaragliava la competizione, e anche nel mondo enterprise con soluzioni server e storage innovative. Faceva paura a troppe big tech americane
Non era solo quello era molto di piu. Nelle telco sbaragliava la competizione, e anche nel mondo enterprise con soluzioni server e storage innovative. Faceva paura a troppe big tech americane
In verità svendeva i suoi impianti per fare fuori la concorrenza, come tenta di fare ogni società cinese che si presenta sul mercato occidentale.
Sono l'esempio classico di dumping.
Però se vai a casa loro a fare affari ti obbligano a sottostare ad una serie di clausole, compreso il fatto che devi usare/comprare prodotti e competenze cinesi, anche se potresti farne a meno o non t ne fai proprio niente.
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