Con il budget di 280 miliardi di dollari del CHIPS and Science Act approvato nel 2022, l'amministrazione Biden ha dato una svolta storica allo sviluppo dell'industria dei semiconduttori negli Stati Uniti. Secondo un report recente dell'Ufficio del Censimento degli Stati Uniti, il finanziamento per la costruzione nell'ambito della fabbricazione di computer ed elettronica sta crescendo a ritmi senza precedenti, tanto che il governo statunitense aggiungerà, nel solo 2024, un investimento comparabile a quello cumulativo degli ultimi 27 anni.
Un tweet di Martin Chorzempa, Senior Fellow presso il Peterson Institute, ha posto l'accento su questo aumento, mostrando questo incremento vertiginoso degli investimenti. Il grafico allegato al tweet dimostra chiaramente che gli Stati Uniti sono pronti a investire in costruzioni per la produzione di elettronica una quantità di risorse finanziarie pari a quelle spese in totalità dal 1996 fino alla ratifica del CHIPS Act nel 2020. Importante precisare che queste cifre rappresentano spese effettivamente realizzate per le costruzioni, e non solo costi preventivati.
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La crescita nel settore delle costruzioni è iniziata nel 2021, ma si è intensificata grazie al CHIPS Act. I giganti dell'industria come Intel, Samsung e Micron hanno ricevuto miliardi di dollari per edificare nuovi stabilimenti negli USA, un impegno strategico volto anche all'ampliamento della ricerca e dello sviluppo domestici.
Le previsioni per la produzione interna di chip sono ottimistiche: secondo uno studio della Semiconductor Industry Association, la capacità di fabbricazione di chip negli Stati Uniti triplicherà entro il 2032, e si prevede che il Paese produrrà il 30% dei chip più avanzati a livello mondiale. Questa aspettativa supera persino gli obiettivi iniziali stabiliti dal governo; la Segretaria al Commercio degli USA, Gina Raimondo, aveva infatti annunciato a febbraio un obiettivo del 20%, ora ampiamente superato.
Nonostante i grandi investimenti, i giganti del settore come Samsung, TSMC e Intel sono in ritardo di oltre un anno sui loro piani iniziali, situazione attribuita in gran parte a inadeguate regolamentazioni, classificando gli Stati Uniti come uno dei Paesi più lenti nella costruzione di fabbriche di semiconduttori. L'impatto di questi ritardi è mitigato dall'importanza strategica che tali impianti rivestiranno una volta completati. Per esempio, il nuovo campus di Intel in Ohio, che sta già influenzando la viabilità locale con i suoi carichi enormi, sarà un nodo cruciale per lo svilupppo dei processi produttivi di semiconduttori all'avanguardia, consolidando un settore in cui fino ad ora gli Stati Uniti hanno giocato un ruolo marginale.