Stando alla fonte, Intel avrebbe contattato sia TSMC che Samsung per produrre le sue CPU, ma TSMC avrebbe a sua volta problemi a gestire la domanda, per cui gli ordini sarebbero approdati a Samsung. Tra l'altro, non è la prima volta che emergono voci di questo genere, finora però non corroborate da prove concrete.
In passato Intel si è affidata ad altre realtà per la produzione di chipset o altri componenti, ma se confermata sarebbe la prima volta che il gigante dei semiconduttori bussa alla porta di altri per la produzione di CPU.
La scorsa settimana Michelle Johnston Holthaus, vicepresidente esecutivo e general manager per la divisione sales, marketing e communications di Intel, ha rivolto delle scuse a clienti e partner per l’impatto che l'eccesso di domanda, e la conseguente incapacità di coprire tutti gli ordini, sta avendo sul loro business: “malgrado i nostri migliori sforzi, non abbiamo ancora risolto questa sfida”.
“Oltre all’espansione delle nostre capacità produttive, stiamo aumentando il nostro uso di altri impianti per permettere alla produzione differenziata di Intel di realizzare più CPU. La maggiore produzione ci ha permesso di aumentare a doppia cifra la fornitura di CPU per PC nella seconda metà dell’anno rispetto alla prima parte”.
La Johnston Holthaus ha parlato genericamente di "usare altri impianti", ma Intel non ha né chiarito di chi stava parlando né soprattutto del tipo di produzione - l'azienda non realizza solo CPU, ma anche FPGA, chipset, chip Wi-Fi e molti altri prodotti.
Secondo Kim Yang-jae, analista di KTB Investment & Securities, Samsung dovrebbe approfittare della situazione di TSMC e ottenere il prossimo anno "più ordini da Intel e Qualcomm".
La presunta partnership tra Intel e Samsung giungerebbe tra l'altro in un momento in cui Intel si appresta a superare nuovamente il gigante tecnologico asiatico in cima alla classifica dei produttori di semiconduttori, dopo che l'azienda aveva mantenuto lo scettro per due anni, strappandolo proprio a Intel.
Ad aprile, Samsung Electronics ha annunciato l'intenzione di investire 116 miliardi di dollari nella progettazione e produzione di chip differenti dalle memorie fino al 2030, con l'obiettivo di diventare il leader mondiale non solo nelle memorie ma anche nei chip.