Intel è salva: annullata la multa da oltre 1 miliardo di euro

La Corte Europea ha confermato l'annullamento della multa di 1,06 miliardi a Intel. La disputa riguardava gli sconti ai produttori di PC.

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a cura di Marco Pedrani

Managing Editor

Grandi notizie per Intel: la Corte di giustizia europea ha respinto definitivamente l'appello della Commissione UE contro Intel, confermando l'annullamento della multa da 1,06 miliardi di euro inflitta nel 2009 per abuso di posizione dominante.

Il caso era scoppiato dopo che, ormai 15 anni fa, era emerso che Intel offriva sconti ai produttori più importanti, come Dell, NEC, HP e Lenovo. Secondo la Commissione Euoprea, questi sconti erano atti a ostacolare la concorrenza di AMD. Le autorità antitrust consideravano queste pratiche anticoncorrenziali, mentre Intel, dal canto suo, si difendeva sostenendo che prima di multare l'azienda, era necessario dimostrare gli effetti negativi di queste azioni.

Oggi la Corte conferma la sentenza del Tribunale e dà definitivamente ragione a Intel.

Intel era inizialmente stata condannata e, nel 2014, il Tribunale dell'Unione Europea aveva respinto il ricorso. Successivamente, la Corte di giustizia aveva rinviato il caso annullandone la sentenza e, nel 2022, il Tribunale aveva annullato la decisione della Commissione Euoprea, cancellando la multa. Infine, 

La vicenda ha attraversato diverse fasi legali: nel 2014 il Tribunale dell'UE aveva respinto il ricorso di Intel, ma successivamente la Corte di giustizia aveva annullato quella sentenza rinviando il caso. Nel 2022, il Tribunale ha parzialmente annullato la decisione della Commissione, cancellando completamente la multa, ma la Commissione aveva impugnato la vicenda. La sentenza di oggi mette fine a questo lungo iter legale: la Corte ha respinto l'impugnazione della Commissione, dando definitivamente ragione a Intel e sollevandola dal pagamento della sanzione. 

Si tratta senza dubbio di un importante precedente nel diritto della concorrenza in Europa. D'ora in avanti sarà fondamentale fornire prove solide degli effetti anticoncorrenziali che le politiche di un'azienda possono avere, prima di imporre sanzioni così pesanti.

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