Intel e Microsoft hanno presentato un'iniziativa da 20 milioni di dollari in cinque anni per finanziare i centri Parallel Computing Research Centers (UPCRC) di due importanti università americane, le quali lavoreranno sulla progettazione di strumenti in grado di stimolare lo sviluppo di software in grado di sfruttare i core all'interno delle CPU odierne. I due centri troveranno spazio nell'Università della California a Berkeley (UC Berkeley) e nell'Università dell'Illinois a Urbana-Champaign (UIUC).
Secondo l'annuncio ufficiale, gli sforzi della ricerca si concentreranno "sullo sviluppo avanzato di applicazioni di programmazione parallela, architetture e sistemi operativi". Tony Hey, vice presidente corporate di External Research in Microsoft Research, ha dichiarato c'è anche un "piano per sbloccare le promesse e la potenza del parallel computing e cambiare il modo in cui le persone interagiscono con la tecnologia".
In poche parole, due sono gli obiettivi più importanti di questa iniziativa: il primo è quello di sviluppare metodologie che dovrebbero finire in mano agli sviluppatori per aiutarli a programmare per CPU multi-core, mentre il secondo è quello di collaborare con menti di assoluto rilievo in grado di portare valore aggiunto a Microsoft e Intel. 20 milioni di dollari sono probabilmente uno degli sforzi di ricerca sponsorizzata più onerosi fatti ad oggi, ma siamo comunque sorpresi che Intel non abbia investito di più, dato che la natura del problema la tocca nel profondo. D'altronde non è un mistero che sia Intel che AMD non siano contente della diffusione di software capace di sfruttare i core dei processori moderni. Per questo motivo si sta correndo ai ripari, visto che ormai non siamo più fermi ai dual-core ma ci dirigiamo verso gli otto core e alcuni progetti futuri, puntano a superare ampiamente questi numeri.
Per cui l'iniziativa è senz'altro un ottimo passo, perché si affida a persone preparate. Purtroppo dobbiamo tenere presente che i primi risultati non saranno immediati, perchè serve tempo per sviluppare tecnologie e diffonderle agli sviluppatori di tutto il mondo. Per il momento non possiamo che rammaricarci per il tempo perduto da anni a questa parte e gridare un sonoro "meglio tardi che mai!".