Controller di memoria a quattro canali
Tutti e tre i modelli integrano il medesimo controller di memoria a quattro canali certificato per frequenze fino a 1600 MHz, per un bandwidth massimo di 51,2 GB/s.
La piattaforma Intel DX79SI usata per tutti i nostri test ha mostrato problemi a scalare oltre i 1600 MHz usando qualsiasi kit di memoria quad-channel disponibile nel nostro laboratorio. Perciò siamo passati a un'Asus Rampage IV Extreme, arrivata poco dopo, e abbiamo usato un set di moduli G.Skill Ripjaws Z F3-17000CL9-4GBZH a DDR3-2133 per testare lo scaling.
Passando da 800 a 1066, e da 1333 a 1600 MHz abbiamo notato impressionanti miglioramenti nel throughput che ci hanno portato a prestazioni molto superiori in WinRaR, mentre in altre situazioni il passo avanti è stato più contenuto (3ds Max).
Per ora la nostra raccomandazione è acquistare il kit di memorie quad-channel DDR3-1600 con la latenza più bassa, in base al vostro budget.
Le prestazioni di memoria del Sandy Bridge-E sono molto più rilevanti nel settore server. La connettività PCI Express, potrebbe invece allettare maggiormente gli appassionati che amano giocare con configurazioni multi scheda video. Uno dei punti più controversi nella nostra anteprima del Sandy Bridge-E riguardava il mancato supporto del PCI Express 3.0 da parte del produttore della scheda madre. Diverse indiscrezioni indicavano che il PCIe di terza generazione ci sarebbe stato, ma non prima del 2012.
Il PCI Express 3.0 è in effetti supportato da Sandy Bridge-E, ma poiché non ci sono ancora schede video compatibili con tale standard, convalidare questa caratteristica è stato problematico. Come potete vedere nell'immagine seguente, Intel garantisce solamente il funzionamento del PCI Express 2.0 e probabilmente questo stato di cose non cambierà fino a quando non vedremo hardware con interfaccia di terza generazione. Nonostante tutto, nel foglio delle caratteristiche tecniche troviamo la conferma della compatibilità con il PCI Express 3.0, capace di offrire supporto a un bandwidth di 1 GB/s per linea, in ogni direzione.
All'interno di tutti e tre i processori Sandy Bridge-E troviamo quaranta linee PCIe, divisibili in un massimo di dieci slot. La maggior parte dei produttori di schede madre probabilmente configurerà i propri prodotti per ospitare tre o quattro schede video, offrendo due slot x16 e uno x8, oppure un collegamento x16 e un trio di x8.
Rispetto a Sandy Bridge e alle sue 16 linee PCIe di seconda generazione, le 40 linee messe a disposizione dall'architettura Sandy Bridge-E sono decisamente decadenti. Non aspettatevi che questo singolo miglioramento vi porti ad avere prestazioni superiori con più GPU installate. Dopotutto abbiamo già dimostrato che è possibile avere prestazioni eccezionali con tre schede video in una serie di tre articoli sul tema. Fino a quando non potremo testare schede video PCIe 3.0, non c'è ragione di avere bisogno della connettività del Sandy Bridge-E, laddove una piattaforma LGA 1155 con bridge Nvidia NF200 ha dimostrato che non serve maggiore throughput.
L'impatto positivo di Sandy Bridge-E con i giochi lo si ottiene in una migliore gestione della potenza. Secondo Nvidia la maggiore velocità della CPU massimizza lo scaling con tre schede GeForce installate e a breve testeremo questa affermazione. Questo passo avanti però non è da accreditare al PCI Express, bensì ai sei core e alla maggiore cache L3 del processore.