Intel conferma la lista di chip soggetta a crash

Intel ha chiarito quali chip non sono soggetti all'anomalia della tensione eccessiva, ora denominata "Vmin Shift Instability".

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a cura di Andrea Maiellano

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Intel ha confermato che i suoi chip per laptop di 13a e 14a generazione non sono affetti dal problema di instabilità che ha colpito alcuni dei processori desktop di punta dell'azienda.

Intel ha chiarito che questi chip non sono soggetti all'anomalia della tensione eccessiva, ora denominata "Vmin Shift Instability".

Pur avendo specificato quali processori siano soggetti a crash, Intel raccomanda a tutti gli utenti di seguire le linee guida fornite.

Questa notizia è significativa per gli utenti di laptop con processore Intel, che ora possono essere maggiormente rassicurati sulla stabilità dei loro dispositivi.

Intel ha precisato che il problema non riguarda nemmeno molti chip desktop, inclusi i modelli i5 non serie K, i3 e Xeon di 13a e 14a generazione.

Intel ha fornito un elenco di processori non colpiti dal problema Vmin Shift Instability:

  • Processori desktop e mobile Intel Core di 12a generazione
  • Processori desktop Intel Core i5 (non-K) e i3 di 13a e 14a generazione
  • Processori mobile Intel Core di 13a e 14a generazione, inclusa la serie HX
  • Processori Intel Xeon, inclusi quelli per server e workstation
  • Processori Intel Core Ultra (Serie 1)

L'azienda ha inoltre confermato che le future generazioni di chip, comprese quelle basate sulle architetture Arrow Lake e Lunar Lake in arrivo questo autunno, non saranno affette dal problema.

Nonostante la maggior parte dei processori desktop Intel Core di 13a e 14a generazione non sia colpita, Intel raccomanda a tutti gli utenti di:

1. Assicurarsi che il sistema utilizzi il BIOS più recente, verificabile tramite lo strumento di compatibilità Intel o il sito web del produttore della scheda madre.

2. Utilizzare le impostazioni predefinite Intel raccomandate per i processori desktop Intel Core di 13a e 14a generazione, inclusi i sistemi consumer, commerciali e workstation entry-level.

Per i processori desktop i9, i7 o i5 serie K potenzialmente interessati, tutti i produttori di schede madri dovrebbero aver rilasciato aggiornamenti del BIOS per ridurre il rischio di danni permanenti.

Gli utenti con CPU già danneggiate dovrebbero contattare immediatamente Intel o il costruttore del PC per la sostituzione, considerando l'estensione della garanzia a due anni offerta per questo problema specifico.

Questa chiarificazione da parte di Intel dovrebbe tranquillizzare molti utenti, in particolare quelli con laptop e sistemi desktop non di fascia alta, riguardo alla stabilità e all'affidabilità dei loro dispositivi.

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