Intel Arc Alchemist per laptop finalmente ufficiali, ecco specifiche e funzionalità

Intel ha lanciato le schede grafiche Intel Arc Alchemist per computer portatili, debuttando ufficialmente come competitor di Nvidia e AMD.

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a cura di Marco Pedrani

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Dopo una lunga attesa, Intel ha finalmente fatto il suo debutto nel mercato delle schede grafiche, mettendo fine alla storica corsa a due che per anni ha visto come protagoniste Nvidia e AMD. Con l'annuncio dei chip Intel Arc A, la casa di Santa Clara fa il suo ingresso nel mercato notebook, i cui primi modelli dovrebbero arrivare già nel mese di aprile. Per le GPU Desktop ci sarà invece da aspettare ancora un po', dal momento che saranno ufficializzate più avanti nel corso dell'anno.

La gamma Intel Arc Alchemist avrà tre livelli di prestazioni, con una nomenclatura che ricorda quella usata da Intel per le CPU: Intel Arc 3 sarà la gamma entry level, Arc 5 quella midrange e Arc 7 la top di gamma. I diversi modelli si baseranno su due chip differenti: uno con un massimo di 96 Xe Vector Engine (XVE) e l'altro che arriva fino a 512 XVE. Gli Xe Vector Engine non sono altro che quelle che finora sono state chiamate Execution Unit (EU), ma ci sono stati diversi cambiamenti per cui Intel ha ritenuto opportuno anche un cambio di nome, così da evitare troppa confusione.

Il chip più piccolo, che sarà anche il primo ad essere immesso sul mercato, si chiama ACM-G11 e sarà il cuore delle GPU Intel Arc 3. Arc 5 e Arc 7 saranno invece mosse dal chip ACM-G10, significativamente più grande dell'altro data la presenza di un numero di Xe Core quattro volte maggiore, unità ray tracing e cache L2, oltre a un sottosistema di memoria 2,67 volte più ampio. Il bus della ACM-G10 è di 256-bit, mentre quello di ACM-G11 è di 96-bit; inoltre, l'interfaccia PCIe del primo è x16, quella del secondo x8. In termini di schermi e file multimediali supportati non ci sono differenze: entrambi i chip sono equipaggiati con due Xe Media Engine (MFX) e quattro display engine.

Ogni Xe Core contiene al suo interno 16 XVE, 16 unità XMX e una unità ray tracing. Ogni XVE è in grado di calcolare 16 operazioni FP32, 32 FP16 e 64 INT8 per ogni ciclo di clock, mentre ogni XMX garantisce 128 FP16/BF16, 256 INT8, 512 INT4/INT2 operazioni per ciclo di clock. Le velocità di clock varieranno molto in base al modello di GPU e, se ci si può aspettare che Intel superi i 2GHz in boost sui modelli desktop, sulle varianti per notebook è probabile che si arriverà a 1,65GHz sui chip ACM-G10 e a 1,55GHz su ACM-G11. Facendo i calcoli, il chip meno performante raggiungerebbe prestazioni di picco di 3 TFLOPS in FP32 e di 25TFLOPS in FP16 nel deep learning; la GPU più potente toccherebbe invece i 13,5 TFLOPS FP32 e i 108 TFLOPS FP16.

Sulle unità ray tracing, o RTU, non abbiamo molte informazioni e sappiamo solo che il chip più grande avrà al massimo 32 RTU. Intel non ha fornito dettagli sulle prestazioni e non è chiaro quali aspettative si possano avere, ma visto quanto accaduto con le schede video AMD, è lecito pensare che le performance in ray tracing non faranno gridare al miracolo, quantomeno in questa prima generazione di GPU, a meno di "magie" da parte dell'algoritmo XeSS. I Matrix Core avranno infatti il compito di accelerare i carichi di lavoro IA, tra cui figura anche l'algoritmo di upscale Xe Super Sampling (XeSS, appunto), che dovrebbe essere lanciato durante l'estate. XeSS supporterà sia le schede Intel che quelle Nvidia (Pascal e successive) e quelle AMD (RDNA e successive).

Tornando a parlare nello specifico dei modelli Intel Arc A presentati oggi, vediamo che le soluzioni entry level Intel Arc 3 A350M e Intel Arc 3 A370M saranno disponibili nel breve periodo, con i prodotti che arriveranno sugli scaffali nei primi giorni di aprile. Entrambe usano un'interfaccia di memoria 64-bit e sono dotate di 4GB di VRAM, mentre le frequenze operative sono pari a 1150MHz per A350M e 1550MHz per A370M, che offrirà prestazioni superiori. I TGP vanno rispettivamente dai 25W ai 35W e dai 35W ai 50W, a seconda della configurazione.

Il modello di fascia media Arc 5 A550M offre potenza hardware quasi raddoppiata rispetto ai modelli Arc 3, con 8GB di VRAM, bus 128-bit e 16 Xe Core, ma con una frequenza molto bassa, di soli 900MHz. Teoricamente le prestazioni raggiungono i 3,7 TFLOPS in FP32, solamente il 16% in più della A370M, nonostante il doppio dei core, della memoria e del bandwidth. Il TGP si attesta tra i 60W e gli 80W.

Infine, i modelli Arc 7 A730M e A770M saranno le due proposte di fascia alta, con Arc 7 A770M che occuperà la posizione di ammiraglia della famiglia e sfrutterà un intero chip ACM-G10. Arc 7 A370M offre 24 Xe Core che operano a 1100MHz e integra 12GB di memoria video su un bus di 192-bit, mentre il TGP varia tra gli 80W e i 120W. Arc 7 A770M sfrutta invece tutti i 32 Xe Core della GPU, ha 16GB di VRAM, un bus 256-bit e ha un TGP di 120-150W.

In termini di prestazioni, Intel si è detta molto soddisfatta delle capacità di gestione dei file multimediali delle proprie GPU Arc, specialmente visto il supporto hardware all'encoding AV1. I due Xe Media Engine riescono a gestire l'encoding di file 8K60 10-bit HDR e il decoding di video 8K60 12-bit HDR. Arc inoltre supporta i codec video VP9, AVC H.264 e HEVC H.265.

Sempre in ambito multimedialità, Intel vuole sfruttare i motori XMX per migliorare i video più velocemente e a una qualità superiore: in una demo mostrata, le GPU Arc risultano il doppio più veloci rispetto alle Xe-LP di Tiger Lake. Inoltre, grazie alla funzionalità Hyper Compute, GPU discreta e integrata possono lavorare insieme per aumentare ancor di più le performance.

Durante la presentazione si è parlato anche di Xe Display Engine e delle sue capacità: supporta HDMI 2.0b e DisplayPort 1.4a, ma è segnalato come pronto per DisplayPort 2.010G, caratteristica assente sulle ultime soluzioni Nvidia e AMD (che però supportano HDMI 2.1). Tra le altre specifiche, troviamo il supporto all'Adaptive Sync e Speed Sync, che unisce bassa latenza ed eliminazione del tearing, anche su monitor con frequenza d'aggiornamento fissa. Stando a quanto spiegato, la GPU virtualizza il buffer di rendering, dopodiché monitora lo schermo e sincronizza l'invio dei frame per evitare fenomeni di tearing, riuscendo allo stesso tempo a evitare anche una limitazione forzata del framerate. Smooth Sync è invece un'altra opzione che aggiunge blur quando c'è del tearing, andando in qualche modo a rendere meno fastidioso il fenomeno quando si gioca senza vsync.

Intel ha fornito anche alcuni dati sulle prestazioni, che per ora dovremo prendere per buoni, dato che non abbiamo notebook con GPU Intel Arc A tra le mani. Purtroppo, non ci sono confronti con i competitor, ma solamente paragoni interni tra Arc 3 A370M e la grafica integrata di un Core i7-1280P, una soluzione non certo ad alte prestazioni; sarebbe stato interessante vedere dove si piazzano queste nuove soluzioni rispetto a soluzioni concorrenti come le varie MX350, MX450 e MX550 di Nvidia. A parte questo, le performance della nuova GPU sono senza dubbio interessanti, se consideriamo che si tratta di una soluzione di fascia bassa: in Full HD con dettagli medio-alti, la scheda è riuscita a superare i 60 FPS in tutti i giochi provati.

In chiusura è stato mostrato anche Intel Arc Control, il nuovo software di gestione dei driver, progettato per essere usato come hub per tutte le necessità legate alla GPU, un po' come il software Adrenalin di AMD, o GeForce Experience di Nvidia. Il software, da cui è possibile scaricare e aggiornare i driver, oltre che gestire altre funzioni, non sembra molto diverso da quello attualmente disponibile per le integrate Iris Xe in termini di interfaccia grafica, ma si tratta di un enorme passo avanti rispetto a quanto disponibile con i modelli precedenti.

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