Il sito internet più angosciante di sempre: vi trova ovunque partendo da una foto

Scoperto un inquietante sito web che raccoglie foto personali senza consenso: la tua vita privata è davvero al sicuro online?

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a cura di Giulia Serena

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La frontiera inquietante della privacy digitale si sposta ancora più avanti con l'avvento di PimEyes, un motore di ricerca che promette - o minaccia, a seconda della prospettiva - di localizzare ogni immagine di una persona esistente online. Questo strumento di riconoscimento facciale ha scatenato un acceso dibattito tra chi lo considera un'invasione della privacy inaccettabile e chi invece ne esalta l'utilità per proteggere la propria immagine digitale. Attraverso una semplice foto caricata, l'intelligenza artificiale del sito scandaglia il web alla ricerca di corrispondenze facciali, restituendo risultati in pochi secondi e sollevando interrogativi profondi sulla nostra esposizione nella rete.

Stalker's dream o strumento di autodifesa digitale?

Il dibattito online attorno a PimEyes rispecchia la complessità della questione. "Il sito web di intelligenza artificiale più inquietante su internet", lo definisce un utente, mentre un altro aggiunge che "l'IA è allo stesso tempo straordinaria e spaventosa". La capacità di trovare fotografie di chiunque a partire da un singolo scatto ha guadagnato al servizio l'inquietante definizione di "paradiso per stalker".

Tuttavia, PimEyes trova anche sostenitori tra coloro che lo utilizzano per scopi di protezione personale. "Lo strumento è controverso, ma è uno dei migliori per scoprire chi ha usato la mia faccia senza il mio consenso. In seguito, invio richieste di rimozione", spiega un utente. Un approccio condiviso da altri che lo definiscono semplicemente "molto utile".

Il funzionamento è relativamente semplice: dopo aver caricato una fotografia, il sistema analizza i tratti facciali e cerca corrispondenze in tutto il web. Sebbene i risultati non siano sempre perfetti e possano contenere inesattezze, la velocità dell'elaborazione - pochi secondi - rende lo strumento particolarmente efficace.

La piattaforma offre sia un'opzione gratuita che abbonamenti a pagamento, insieme a una funzionalità di "opt-out" che permette di rimuovere il proprio volto dall'indice di ricerca. Sul sito, PimEyes si presenta come "un motore di ricerca facciale online che analizza internet per trovare immagini contenenti determinati volti" e che "utilizza tecnologie di ricerca con riconoscimento facciale per eseguire una ricerca inversa delle immagini".

Il CEO dell'azienda, Giorgi Gobronidze, ha dichiarato alla BBC che il sito presenta rischi inferiori relativi allo stalking rispetto ad altri social media o motori di ricerca. Ha inoltre sottolineato che PimEyes cerca solo immagini pubblicate pubblicamente, quindi chiunque lo utilizzi in modo improprio "ottiene solo le informazioni disponibili su internet aperto".

Le implicazioni di questo strumento e di altri simili sono profonde, e sollevano serie questioni su privacy, consenso e futuro della sicurezza digitale. In un'epoca in cui la nostra impronta digitale si espande costantemente, tecnologie come PimEyes rappresentano sia una minaccia alla nostra privacy che un potenziale alleato nella protezione della nostra identità online, a seconda di come vengono utilizzate. 

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