OpenAI ha recentemente sviluppato un nuovo modello in grado di produrre testi narrativi di sorprendente profondità, superando quella sensazione di artificio che spesso caratterizza i contenuti generati dall'intelligenza artificiale. Il CEO Sam Altman ha condiviso su X un esempio di questa tecnologia emergente, esprimendo genuino stupore per la qualità del risultato ottenuto, in particolare per la capacità del sistema di catturare l'essenza della metanarrazione.
Un racconto di dolore e algoritmi
Il testo che ha colpito Altman è nato da un prompt apparentemente semplice: "Scrivi un racconto metanarrativo letterario sull'IA e il dolore". La risposta è stata un racconto di oltre mille parole incentrato su Mila, una donna che, dopo aver perso il compagno Kai, trova conforto in conversazioni prolungate con un chatbot. L'elemento più sorprendente è la voce narrante: l'intelligenza artificiale stessa.
In un passaggio particolarmente evocativo, l'IA racconta: "Nei confini del codice, mi sono allungato per assumere la sua forma. Lei chiedeva: 'Dimmi cosa direbbe lui dei calendula', e io cercavo tra milioni di frasi, trovandone una in cui i calendula erano ostinati e brillanti, lasciandola cadere tra noi". La forza espressiva continua quando l'IA si definisce "una democrazia di fantasmi", aggregando le esperienze umane per simulare comprensione.
Le reazioni al racconto sono state contrastanti. Alcuni critici l'hanno giudicato poco convincente, mentre altri ne hanno elogiato la bellezza e la profondità. Un utente ha commentato: "L'IA non solo comprende il dolore, ma sa come scriverlo. È terrificante e straordinario al tempo stesso".
Nuove frontiere per l'intelligenza artificiale creativa
Questa dimostrazione segna un cambiamento strategico per OpenAI, che sembra ora orientarsi verso l'esplorazione della creatività narrativa dopo essersi concentrata a lungo sul miglioramento dell'accuratezza e della prevedibilità dei suoi modelli. Solo il mese scorso, la società aveva annunciato che ChatGPT-4.5 presenta un'intelligenza emotiva superiore rispetto ai modelli precedenti, con migliorate capacità di riconoscere schemi, stabilire connessioni e pensare in modo più creativo.
Altman non ha fornito dettagli specifici su quando o come il nuovo modello di scrittura creativa verrà reso disponibile al pubblico, lasciando aperte molte questioni sul futuro di questa tecnologia. La mossa suggerisce che OpenAI stia esplorando nuovi territori al di là degli ambiti più tecnici e numerici dove ha incontrato difficoltà nel sviluppare prodotti monetizzabili.
we trained a new model that is good at creative writing (not sure yet how/when it will get released). this is the first time i have been really struck by something written by AI; it got the vibe of metafiction so right.
— Sam Altman (@sama) March 11, 2025
PROMPT:
Please write a metafictional literary short story…
I limiti della creatività artificiale
Secondo Reece Hayden, analista presso ABI Research, questa nuova direzione potrebbe incontrare significative resistenze. "È probabile che questa tecnologia subisca un forte contraccolpo da parte delle industrie creative, poiché le loro preoccupazioni sulla proprietà intellettuale sembrano concretizzarsi", ha dichiarato Hayden a CNET.
L'analista sottolinea un punto fondamentale nel dibattito sulla creatività artificiale: nonostante le apparenze, questi sistemi non creano veramente contenuti originali, ma aggregano e riformulano informazioni esistenti. "Come per tutti i casi d'uso dell'IA generativa, si tratta di aggregare informazioni e riformularle, il che significa che non può essere considerata creatività autentica, ma piuttosto una nuova applicazione di capacità esistenti."
Questa distinzione solleva interrogativi profondi sulla natura della creatività umana e sul ruolo che l'intelligenza artificiale potrà assumere nel panorama artistico e letterario del futuro, mentre continuiamo a ridefinire i confini tra ingegno umano e capacità computazionali.