Il nuovo Macbook Air è una stufetta elettrica, arriva a 114°C

Il MacBook Air M3 di Apple offre prestazioni eccezionali ma raggiunge temperature estreme sotto carico: meglio non farne un uso intensivo

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a cura di Giulia Di Venere

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Con l'arrivo del nuovo MacBook Air M3 di Apple siamo di fronte non solo a una potenza spaventosa, ma anche al raggiungimento di temperature davvero esagerate. L'ultimo portatile Apple infatti ha attirato l'attenzione di professionisti ed appassionati di tecnologia in tutto il mondo con le sue promesse di prestazioni superiori e il design elegante. Ma qual è il prezzo da pagare per avere il massimo in termini di performance?

Secondo i risultati di alcuni test il MacBook Air M3 ha raggiunto temperature estreme durante carichi di lavoro intensi: il core più caldo del SoC M3 ha toccato i 114°C, mentre CPU e GPU si sono assestate rispettivamente a 107°C e 103°C, con il case esterno che ha raggiunto i 46°C nel punto più caldo.

Nonostante il sistema di raffreddamento passivo, il MacBook Air M3 è andato in throttling termico per evitare danni dovuti alle temperature eccessive, riducendo la frequenza e il consumo di energia per stabilizzare la temperatura intorno ai 100°C. Questo ha comportato un calo significativo delle prestazioni grafiche, con una riduzione del 27% nei test di benchmark.

Anche se i modelli precedenti con CPU M2 hanno avuto problemi di surriscaldamento, sembra che il MacBook Air M3 stia raggiungendo nuovi picchi estremi di temperatura. Non ci sono state tuttavia segnalazioni diffuse di problemi di surriscaldamento con i nuovi portatili M3, suggerendo che, sebbene la temperatura possa essere un problema, non influenzerebbe l'esperienza d'uso quotidiana per attività leggere. Il MacBook Air M3 è senz'altro un portatile che fa gola a molti, anche se è consigliabile prenderlo se si evitano carichi di lavoro intensi per prevenire danni dovuti al calore.

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