La nomina di Lip-Bu Tan alla guida di Intel segna un momento storico per il colosso tecnologico, rappresentando la prima volta in 57 anni che l'azienda sceglie un CEO esterno. Mentre Wall Street ha reagito con entusiasmo, facendo salire le azioni dell'azienda del 15% fino a $23.80, all'interno dei corridoi di Intel l'atmosfera appare decisamente più cauta. Il primo discorso di Tan agli impiegati ha lasciato molte domande senza risposta, limitandosi ad anticipare "decisioni difficili" senza delineare una visione strategica chiara per il futuro dell'azienda. Questa incertezza alimenta i timori di nuovi tagli al personale, soprattutto considerando il passato di Tan come membro del consiglio d'amministrazione di Intel.
Un debutto pragmatico
Durante la sua prima videochiamata con i dipendenti, Tan ha mostrato un approccio pragmatico, concentrandosi sulla soddisfazione di clienti e azionisti. Non sono mancate però le critiche, a partire da un dettaglio simbolico che non è sfuggito ai presenti: il nuovo CEO indossava una camicia con il logo di Cadence Design Systems, sua precedente azienda, anziché uno con il marchio Intel. Un segnale che molti hanno interpretato come mancanza di impegno emotivo verso la nuova realtà aziendale.
Le sue parole, pur misurate, hanno lasciato trasparire l'intenzione di affrontare le inefficienze che lui stesso aveva individuato quando faceva parte del consiglio d'amministrazione. La frustrazione di Tan per quella che considerava una struttura aziendale "gonfiata" e burocratica era stata infatti uno dei motivi che lo avevano spinto a dimettersi dal board nell'agosto 2024.
Il silenzio sulla questione più scottante
Il tema che tutti si aspettavano venisse affrontato (la possibile separazione tra le divisioni di progettazione e produzione dei chip) è stato deliberatamente evitato da Tan. Questa questione rappresenta il cuore del dibattito sul futuro di Intel, divisa tra il mantenimento del modello integrato tradizionale e l'adozione di un approccio più flessibile simile a quello dei concorrenti.
In una lettera inviata ai dipendenti prima della chiamata, Tan ha però accennato all'intenzione di "lavorare duramente per costruire una fonderia di classe mondiale", suggerendo che, almeno per ora, l'azienda potrebbe rimanere unita. "Insieme, lavoreremo duramente per ripristinare la posizione di Intel come azienda di prodotti di classe mondiale, affermarci come fonderia di classe mondiale e deliziare i nostri clienti come mai prima d'ora", ha scritto. "È questo che questo momento esige da noi mentre ricostruiamo Intel per il futuro."
Le ragioni di un malcontento crescente
Tan era entrato nel consiglio di Intel nel 2022, in un momento critico per l'azienda che cercava di riconquistare la leadership globale nella progettazione e produzione di CPU. Col tempo, il suo ruolo si era ampliato fino a includere la supervisione delle operazioni di produzione, un'area in cui aveva maturato crescenti perplessità.
Secondo fonti riportate da Reuters, Tan riteneva che i tagli al personale annunciati da Intel, pur avendo colpito oltre il 15% della forza lavoro, fossero insufficienti. Il suo disappunto si concentrava particolarmente sul middle management, considerato un ostacolo all'innovazione. Era inoltre frustrato dal fatto che, nonostante i licenziamenti, l'organico di Intel rimanesse significativamente più numeroso rispetto a quello di concorrenti come Nvidia e TSMC messi insieme.
Le sfide strategiche irrisolte
Un altro punto di attrito era rappresentato dalle prestazioni del business delle fonderie. Tan era deluso dalla mancanza di progressi in quest'area, soprattutto dopo il fallimento dell'acquisizione da 5,4 miliardi di dollari di Tower Semiconductor, bloccata dalle autorità regolatorie cinesi. Senza Tower, Intel manca dell'esperienza necessaria per avere successo nella produzione per conto terzi, un settore in cui ha storicamente faticato.
Come ex CEO di Cadence, azienda che ha guidato per 12 anni, Tan conosce perfettamente le necessità dei progettisti di chip senza fonderie proprie. Questa esperienza potrebbe rappresentare un vantaggio significativo per Intel nel suo tentativo di affermarsi in questo mercato altamente competitivo.
Il ritardo nell'intelligenza artificiale
Non meno preoccupante per Tan era il ritardo di Intel nel campo dell'intelligenza artificiale. Nonostante numerosi tentativi e acquisizioni per rafforzare le proprie capacità in questo settore, l'azienda non è riuscita a tenere il passo con Nvidia, che è diventata una società da trilioni di dollari capitalizzando sul boom dell'AI.
Gli analisti del settore ritengono che la profonda esperienza di Tan nell'industria dei semiconduttori e le sue connessioni lo pongano in una posizione unica per prendere le decisioni necessarie al rilancio di Intel. La sua leadership è vista come un potenziale catalizzatore per cambiamenti positivi, sebbene il percorso di ristrutturazione si preannunci complesso e probabilmente doloroso per molti all'interno dell'azienda.
Stacy Rasgon di Bernstein ha sottolineato come la lunga esperienza di Tan nel settore gli conferisca una credibilità significativa e possa rappresentare un segnale di speranza per la ripresa di Intel. Resta da vedere se questa fiducia degli investitori sarà ripagata con risultati concreti e se la visione strategica ancora nebulosa prenderà forma nei prossimi mesi, offrendo finalmente chiarezza ai dipendenti e al mercato.