Il mining è morto anche per Intel

Dopo solo un anno, Intel abbandona la gamma di ASIC Blockscale dedicata al mining di Bitcoin, senza annunciare nuovi modelli.

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a cura di Marco Pedrani

Managing Editor

Intel ha abbandonato ufficialmente la linea Blockscale, chip dedicati al mining di criptovalute, in particolare Bitcoin. L’azienda ha annunciato che non svilupperà nuove generazioni della gamma, che viene dismessa dopo solamente un anno dal suo debutto.

I motivi principali sembrano essere la scarsa domanda e l’alta competizione nel mercato del mining. Parlando di Bitcoin, gli ASIC la fanno da padrone ormai da anni, e con il passaggio al modello Proof of Stake e la conseguente inefficienza delle GPU, si stanno diffondendo anche nel mining di Etereum. Blockscale, prodotto tramite il processo 10nm di Intel, rappresenta il tentativo dell’azienda di entrare in questo mercato, dove serve dell’hardware specifico in grado di gestire i complessi calcoli matematici e verificare le transazioni sulla blockchain.

Purtroppo, la scarsa disponibilità, il prezzo elevato e i problemi di compatibilità con l’hardware e i software di mining più diffusi hanno da subito creato problemi a Intel: Blockscale doveva competere con soluzioni più avanzate e meno costose, come quelle prodotte da Bitmain o MicroBT.

Intel smetterà di accettare ordini per Blockscale il prossimo ottobre, mentre le spedizioni termineranno nell’aprile 2024. La società ha comunque assicurato che continuerà a fornire supporto ai propri clienti, garantendo i contratti a lungo termine già sottoscritti.

Un rappresentante di Intel ha dichiarato a Tom’s Hardware che “dando priorità agli investimenti in IDM 2.0, abbiamo deciso di portare a fine vita gli ASIC della serie Blockscale 1000, pur continuando a supportare i nostri clienti Blockscale”. La chiusura del progetto Blockscale sembra un chiaro segnale della posizione di Intel riguardo il mercato del mining, tuttavia la società non chiude del tutto la porta a nuove occasioni: lo stesso rappresentate ha infatti dichiarato che “la società continua a monitorare le opportunità di mercato”.

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