Il governo USA bastona chi fa affari con Huawei

Il Bureau of Industry and Security degli Stati Uniti ha multato Seagate per 300 milioni di dollari per la vendita di Hard Disk a Huawei.

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a cura di Marco Pedrani

Caporedattore centrale

Huawei è stata bandita dagli Stati Uniti nel maggio 2019, formalmente a causa della preoccupazione che il governo cinese potesse spiare quello americano tramite le tecnologie dell’azienda. Nell’agosto 2020 la situazione è peggiorata, dato che il BIS (il dipartimento dell’industria e della sicurezza) ha imposto l’obbligo di licenza per la vendita a Huawei di dispositivi prodotti all’estero, ma con tecnologia americana.

All’epoca Seagate dichiarò di non ricadere nelle restrizioni e continuò a vendere i propri Hard Disk a Huawei, diventando di fatto l’unico fornitore. Tra agosto 2020 e settembre 2021 la società avrebbe spedito 7,4 milioni di unità, per un totale di oltre 1,1 miliardi di dollari.

A quanto pare però il dipartimento del commercio americano (DOC) non è della stessa opinione, dato che ha multato Seagate per ben 300 milioni di dollari: si tratta della cifra più alta mai imposta dalle autorità in un caso non legato ad attività criminali. Secondo quanto dichiarato dal BIS, si tratta di più del doppio dei profitti ottenuti da Seagate nella vendita degli Hard Disk.

L’azienda pagherà la multa in cinque anni sborsando 15 milioni di dollari a trimestre, a partire da ottobre 2023. Inoltre, Seagate dovrà sottoporsi a degli audit pluriennali e per i prossimi cinque anni potrebbe vedere le proprie esportazioni bloccate, nel caso in cui non rispetti i pagamenti della multa o non completasse gli audit.

“Crediamo che accettare questo accordo con BIS e chiudere la questione sia nei migliori interessi di Seagate, dei nostri clienti e degli azionisti” ha dichiarato il CEO Dave Mosley. “Anche se crediamo di aver rispettato tutte le principali leggi sull’esportazione nel momento in cui abbiamo venduto gli hardk disk, crediamo che la cosa migliore da fare sia accordarci con il BIS”.

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