IDF: presupposti brillanti per le future CPU Intel

All'Intel Developer Forum, l'azienda ha mostrato quale sarà il futuro dei suoi processori e tutto sembra essere molto promettente. L'unico problema è rispettare la tabella di marcia, godendo dei vantaggi che offre il processo produttivo a 65 nanometri.

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a cura di Patrick Schmid

IDF Spring 2006: Il Cuore di Intel 3.0

L'Intel Developer Forum è da sempre un grande evento per aggiornarsi sul trend tecnologico dei processori e sul loro sviluppo. Quest'anno, tuttavia, l'IDF è stato qualcosa di più di un incontro per PR, appassionati, analisti e giornalisti. Per iniziare il CTO dell'azienda Justin Rattner si è riferito a questo evento annuale come il più mememorabile dal 1997. Intel presenta al mondo il percorso che seguirà la tecnologia e annuncia la volontà di riportare lo scettro delle prestazioni nel settore microprocessori da Austin - sede di AMD -a Santa Clara.

Questi sono stati due anni tormentati per il mercato processori diIntel. L'introduzione dei Pentium 4 a 90 nm (Prescott) ha marcato unpunto di svolta, perchè tutte le nuove presentazioni hannovisto consumi energetici sproporzionati rispetto agli aumentiprestazionali. Intel ha provato ad aumentare la velocità diclock con la sua architettura NetBurst che ha toccato il suo "massimo"molto velocemente.

Nello stesso tempo AMD ha offerto un'architettura più efficiente e recentemente ha esteso ulteriormente la sua leadership con l'introduzione dei modelli dual core. Intel ha così preso una bella batosta sia in campo prestazionale che in quello dell'efficienza energetica.

Qualcuno ha affermato persino che Intel fosse ormai fuori gara, tuttavia non dobbiamo dimenticarci le imponenti finanze di Intel, la grande produzione e altre risorse dieci volte maggiori rispetto ad AMD. É ovvio perciò che questa azienda non sia fuori dai giochi. Lo scorso anno è stato annunciato un cambio generazionale, che comprendeva anche una nuova architettura. Tutti i nuovi processori Intel nel terzo trimestre di quest'anno saranno basati su un unico progetto e avranno grandi obbiettivi: Merom (mobile) sarà prestazionalmente migliore del 20% rispetto ai processori Core Duo; Conroe (desktop) aumenterà le prestazioni del 40% diminuendo i requisiti energetici del 40% e Woodcrest (per i server) propone un incremento delle prestazioni dell'80%, riducendo l'energia richiesta del 35%.

Tutto troppo bello per essere vero ed è per questo Intel harilasciato molti dettagli tecnici sull'architettura (chiamata CoreMicro Architecture). Disquisiremo su questi dettagli e guardaremo losviluppo delle aree mobile e platform, poichè l'IDF, nonè solo processori.

Chieftechnology officer di Intel, Justin Rattner, è la mente dietro aquello che lui chiama "Intel 3.0".