IA genera fino al 30% del codice Microsoft secondo Nadella

Il CEO Microsoft stima che il 30% del codice aziendale sia generato dall'IA, evidenziando prestazioni diverse tra linguaggi e previsioni future.

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

La rivoluzione dell'intelligenza artificiale sta trasformando radicalmente il panorama dello sviluppo software, con implicazioni profonde per le aziende tecnologiche di tutto il mondo. Durante una recente conversazione pubblica tra i vertici di due colossi del settore, è emerso un dato sorprendente: fino al 30% del codice utilizzato da Microsoft sarebbe generato da sistemi di intelligenza artificiale. Questa rivelazione solleva interrogativi non solo sulle pratiche di sviluppo attuali, ma anche sul futuro stesso della programmazione e sul ruolo che gli sviluppatori umani continueranno a ricoprire in un settore in rapida evoluzione.

La dichiarazione è arrivata direttamente da Satya Nadella, CEO di Microsoft, durante un dialogo con Mark Zuckerberg alla conferenza LlamaCon organizzata da Meta. Nel confronto tra i due leader, Nadella ha stimato che tra il 20% e il 30% del codice attualmente in uso presso Microsoft sia generato attraverso sistemi di AI. Ha inoltre sottolineato come questi sistemi mostrino livelli di efficacia variabili a seconda del linguaggio di programmazione, con risultati eccellenti per Python ma prestazioni ancora limitate quando si tratta di C++.

Curiosamente, quando la stessa domanda è stata rivolta a Zuckerberg riguardo Meta, il CEO ha ammesso di non avere un'idea precisa sulla percentuale di codice generato dall'intelligenza artificiale all'interno della sua azienda. Un contrasto interessante che potrebbe riflettere differenti approcci strategici all'integrazione dell'AI nei processi di sviluppo tra i due giganti tecnologici.

Le proiezioni per il futuro della programmazione sembrano ancora più radicali. Kevin Scott, Chief Technology Officer di Microsoft, ha espresso una visione audace: entro il 2030, il 95% di tutto il codice software potrebbe essere generato da sistemi di intelligenza artificiale. Una previsione che, se confermata, ridisegnerebbe completamente il panorama dello sviluppo software così come lo conosciamo oggi.

Nonostante queste previsioni apparentemente apocalittiche per la professione dello sviluppatore, Scott mantiene una visione più sfumata sul futuro del lavoro nel settore. Secondo il CTO, "la parte più importante e interessante della creazione del codice rimarrà ancora completamente umana". In questa prospettiva, l'AI non sostituirebbe gli sviluppatori ma trasformerebbe il loro ruolo, elevandolo a un livello più concettuale e creativo.

L'intelligenza artificiale sta riscrivendo il futuro della programmazione

L'avanzamento dell'AI non procede uniformemente su tutti i fronti tecnologici. Esistono aree in cui l'intelligenza artificiale ha già raggiunto livelli di eccellenza sorprendente, mentre in altre sta ancora muovendo i primi passi. La programmazione è chiaramente tra i campi dove l'AI ha fatto progressi straordinari, al punto che oggi esistono plugin in grado di tradurre in codice funzionante semplici descrizioni in linguaggio naturale di ciò che si desidera ottenere.

Questi strumenti non si limitano a scrivere codice, ma sono anche capaci di identificare e correggere errori, sia quelli commessi dagli umani che quelli generati dalla stessa AI. Questa doppia capacità ha simultaneamente abbassato le barriere d'ingresso per i nuovi programmatori e messo in discussione la sicurezza occupazionale dei professionisti del settore, creando un paradosso tecnologico che caratterizza la nostra epoca.

Il fenomeno solleva interrogativi profondi: quanto del software che utilizziamo quotidianamente è stato effettivamente scritto da intelligenze artificiali? E quali implicazioni ha questo per la qualità, la sicurezza e la manutenzione del codice? Mentre l'adozione di strumenti di AI per la programmazione continua ad accelerare, le risposte a queste domande diventeranno sempre più cruciali per il futuro dell'industria tecnologica e per tutti coloro che, direttamente o indirettamente, dipendono da essa.

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Ah, ecco spiegato il motivo della "tanta qualità" di WIndows11.
AI a fare il codice, e scimmie a correggerlo.
Ottima strategia.
Prossima tappa, codice scritto tutto da AI e necessità di 32 core per far girare il solo OS. Ma i bachi ve li tenete lo stesso in quantità maggiore.
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