IA a rischio monopolizzazione: l'antitrust comincia le indagini

L'FTC, l'agenzia antitrust statunitense, ha pubblicato un rapporto che avverte sui rischi di monopolizzazione del settore dell'intelligenza artificiale

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a cura di Andrea Maiellano

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L'FTC, l'agenzia antitrust statunitense, ha pubblicato un rapporto che mette in guardia sui rischi di monopolizzazione del settore dell'intelligenza artificiale da parte delle grandi aziende tecnologiche. Il documento esamina gli ingenti investimenti di Microsoft, Google e Amazon in startup di AI come OpenAI e Anthropic.

Le principali preoccupazioni riguardano le pratiche di "spesa circolare" e gli accordi di esclusività che legano le startup ai loro finanziatori. Secondo l'FTC, questi meccanismi potrebbero consentire ai giganti del cloud come Amazon, Google e Microsoft di dominare il mercato dell'IA, limitando la concorrenza.

Questi accordi rischiano di concentrare questa nuova tecnologia nelle mani di poche aziende dominanti.

Il rapporto evidenzia come le partnership tra le big tech e le startup di IA creino situazioni di dipendenza e lock-in. Le startup ricevono finanziamenti e accesso a enormi risorse di calcolo, ma in cambio sono spesso vincolate a utilizzare esclusivamente i servizi cloud dei loro investitori.

La presidente dell'FTC Lina M. Khan ha dichiarato: "Il rapporto fa luce su come le partnership delle grandi aziende tecnologiche possano creare situazioni di lock-in, privare le startup di input chiave per l'AI e rivelare informazioni sensibili che minano la concorrenza leale".

Una pratica particolarmente problematica secondo l'FTC è quella della cosiddetta "spesa circolare". Le startup sono spesso obbligate a spendere parte dei finanziamenti ricevuti per acquistare prodotti e servizi delle aziende che le finanziano. Ad esempio, gran parte dell'investimento di Microsoft in OpenAI consisteva in crediti per la piattaforma cloud Azure.

Questo meccanismo crea un circolo vizioso che protegge le grandi aziende dai rischi finanziari, ma aumenta la dipendenza delle startup. In cambio, le startup ottengono accesso a enormi risorse di calcolo a prezzi scontati, difficilmente reperibili altrove.

Un altro aspetto critico evidenziato dal rapporto è l'accesso che le grandi aziende tech ottengono a dati sensibili, modelli di IA avanzati e proprietà intellettuale delle startup. In alcuni casi, le aziende ricevono report settimanali dettagliati sulle performance finanziarie e i dati dei clienti delle startup partner.

Inoltre, alcuni accordi consentono alle big tech di utilizzare l'output dei modelli di IA (i cosiddetti "dati sintetici") per addestrare i propri sistemi. Ciò solleva preoccupazioni etiche e competitive, poiché potrebbe permettere ai giganti di rafforzare le proprie capacità di AI a spese dei partner più piccoli.

L'FTC teme anche una concentrazione eccessiva dei talenti specializzati in IA all'interno di poche aziende dominanti. Ciò renderebbe più difficile per le piccole imprese acquisire le competenze necessarie per sviluppare modelli di AI avanzati.

Infine, il rapporto evidenzia come le grandi aziende tech stiano sfruttando queste partnership per integrare modelli di IA nei propri prodotti o distribuirli sulle proprie piattaforme, espandendo ulteriormente la loro influenza nei mercati dell'AI e del cloud computing.

Il documento dell'FTC, basato su dati aggiornati a settembre 2024 e informazioni pubbliche fino a gennaio 2025, mira a informare legislatori, regolatori e opinione pubblica sulle implicazioni di queste partnership per il futuro del settore dell'intelligenza artificiale.

1 Commenti

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Addestrare un IA attualmente e' impossibile per piccoli attori, ci vogliono troppi dati, vanno create più librerie di dati , o software di scraping più intelligenti.
A me ad esempio farebbe comodo un IA addestrata su tutta usenet dalle origini ad oggi (ci sono cose interessanti nel passato), ma i big vogliono roba fresca e commerciale.
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