I prezzi delle schede video sono tornati normali, finalmente!

Finalmente è possibile trovare schede video NVIDIA e AMD ai prezzi consigliati, spesso addirittura anche a meno.

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a cura di Antonello Buzzi

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Stando ai dati pubblicati da 3D Center che, ricordiamo, fanno riferimento, nello specifico, al mercato tedesco, continua anche a giugno il trend positivo inaugurato nei primi mesi del 2022 inerente al prezzo medio delle schede video NVIDIA e AMD.

In particolare, in quest'ultimo aggiornamento è stato riscontrato che finalmente le schede AMD in media possono essere acquistate a circa il 5% in meno rispetto al prezzo consigliato, mentre quelle NVIDIA sono, sempre in media, solo il 2% in più rispetto all'MSRP. Si tratta di un miglioramento sostanziale rispetto allo scorso mese, quando vi abbiamo riferito che i prodotti erano in vendita a prezzi circa il 10% superiori a quelli consigliati.

Evidentemente, i produttori più importanti riescono a fornire un numero di pezzi maggiore rispetto al passato e questo ha portato a un abbassamento lento, ma costante, dei prezzi di vendita. La maggior parte di coloro che desideravano comprare una scheda in precedenza, probabilmente l'avranno già fatto, mentre altri staranno attendendo fine anno per vedere le nuove generazioni Ada Lovelace e RX 7000, rispettivamente, di NVIDIA e AMD. Inoltre, il crollo delle criptovalute potrebbe aver portati gli speculatori a investire in attività meno rischiose e sappiamo benissimo che i miner hanno avuto un ruolo importante per la carenza di schede nel corso degli ultimi due anni.

Ovviamente, trattandosi di una media, alcuni modelli piuttosto richiesti continuano ad essere venduti a una cifra decisamente superiore all'MSRP. Ad esempio, per portarsi a casa una Radeon RX 6600 è necessario sborsare circa il 20% in più rispetto al prezzo consigliato, mentre sul fronte NVIDIA le più costose sono la GeForce RTX 3060 Ti (17%), RTX 3060 (11%) e RTX 3050 (13%).  A ogni modo, questa discesa generalizzata dei prezzi non può che far bene al mercato, anche se potrebbe essere un po’ tardi per alcuni consumatori che già pensano alla prossima generazione.

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