Un'installazione più complessa
L'installazione del secondo drive, però, ci ha portato ad affrontare nuovamente i problemi visti con il primo. Ci riferiamo al cavo di alimentazione: con la seconda gabbia installata, infatti, fare in modo che tutti i cavi arrivassero dove volevamo sembrava un'impresa impossibile. Si conferma la regola: più è specializzato il case, è più è difficile fare delle variazioni al sistema. Fortunatamente ce la siamo cavata senza ordinare delle prolunghe SATA. Non che l'oggetto sia costoso in sé, ma avremmo dovuto aggiungere i costi delle spese di spedizione, e rinviare l'articolo per aspettare la consegna.
Clicca per ingrandire
Shuttle ha inserito alcuni fori nella parte inferiore delle gabbie, probabilmente per migliorare la ventilazione: si sono rivelati adatti al grosso connettore SATA. Se non fosse stato per questa soluzione di fortuna ci sarebbe servita la prolunga.
Problema risolto
Abbiamo sistemato i cavi con una forma "a S" per adattarli al layout del case Shuttle. Se non avessimo fatto così sarebbero rimasti schiacciati tra la gabbia superiore e la copertura del case. Chiaramente questa situazione è rischiosa, perché i cavi si possono danneggiare, ed è meglio evitarla.
Clicca per ingrandire
Sulla scheda madre, abbiamo collegato i tre cavi SATA ai relativi connettori, concludendo il lavoro. Prima di richiudere il case controllate che tutti i cavi siano stati fissati a dovere. Se volete essere del tutto sicuri, però, è meglio fare i primi test con il case aperto, così potrete fare ulteriori interventi, se necessario. Per qualche ragione c'è sempre una connessione da fissare o una vite da stringere, quindi forse è meglio tenere il case aperto.
Tutto collegato
Riguardando le fotografie, abbiamo notato che avremmo preferito collegare il drive di sistema alla porta 0, quello per l'archiviazione a quella media, e il drive ottico a quella con il numero più alto. Prendiamo nota e impariamo la lezione per prossima volta.
Clicca per ingrandire
Una volta completato il lavoro sull'hardware, è il momento di passare al software. La cosa più facile da fare è duplicare il vecchio hard disk usando un'applicazione specifica come Acronis True Image. Ci vogliono solo pochi minuti, e bisogna solo fare attenzione allo spazio, e assicurarsi che il nuovo SSD possa contenere tutti i dati necessari.