Trovare le porte giuste
Ogni SSD in commercio oggi usa la connessione SATA (Serial ATA), sia per il trasferimento dati che per l'alimentazione. Dovrete collegare la porta dati ad uno slot disponibile sulla scheda madre, preferibilmente il primo, segnato con SATA 0. Queste porte sono generalmente nere, e qualche volta sono difficili da individuare: per facilitarvi il compito, quindi, abbiamo tolto il cavo PATA del drive ottico, che le copriva.
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Il sistema Shuttle che abbiamo usato presenta anche un altro vantaggio rilevante: ha molti cavi preinstallati, che sono ben posizionati e non danno mai fastidio. Se avete un sistema simile, vi suggeriamo di non toccare i cavi, o di farlo il meno possibile. Se riuscite a fare tutto senza spostarli, infatti, il case sarà più ordinato, e soprattutto la dissipazione migliore. Se dovete aggiungere nuovi cavi, similmente, cercate di sfruttare gli alloggi esistenti, e mantenere l'ordine all'interno del case.
Ricordatevi l'alimentazione
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Se il vostro sistema è un po' datato, è possibile che le connessioni SATA non abbiano l'alimentazione. In questo caso avrete dei connettori Molex a quattro piedini che non combaciano con il nuovo SSD. Avrete bisogno di un adattatore, per renderli compatibili. Fortunatamente non si tratta di un prodotto costoso, e sono anche facili da trovare in un qualsiasi negozio specializzato. Nell'immagine potete vedere il cavo che era inserito nella confezione del nostro kit; purtroppo non abbiamo potuto usarlo su nostro Shuttle, perché c'erano solo connessioni di alimentazione SATA disponibili, mentre i due Molex presenti erano già occupati da due drive. Così abbiamo dovuto usare un altro cavo SATA, e per fortuna ne avevamo alcuni disponibili. Se potete scegliere, in ogni caso, raccomandiamo di usare i cavi universali, che sono più facili da gestire e tendono ad essere più stabili.