Google conferma: i documenti trapelati sull'algoritmo del motore di ricerca sono autentici

Dopo essersi rifiutata di commentare, Google conferma l'autenticità dei documenti che svelano alcuni dettagli sul funzionamento del motore di ricerca.

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a cura di Giulia Di Venere

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Solo ieri è trapelato un documento contenente più di 2.500 pagine di documentazione API dal "Content API Warehouse" di Google. Nonostante in precedenza Google avesse declinato ogni commento riguardo l'autenticità, i documenti offrono uno sguardo, seppur nebuloso, sui meccanismi di uno dei sistemi più influenti che modellano il web.

"Invitiamo a non fare supposizioni inesatte basate su informazioni fuori contesto, datate o incomplete," ha dichiarato Davis Thompson, portavoce di Google, a The Verge. "Abbiamo condiviso varie informazioni sul funzionamento del motore di ricerca e sulle tipologie di fattori valutati dai nostri sistemi, pur lavorando per proteggere l'integrità dei nostri risultati dalle manipolazioni."

Il materiale emerso suggerisce che Google potenzialmente raccoglie e utilizza dati, quali click e dati degli utenti Chrome, che l'azienda in precedenza aveva indicato come non influenti per il posizionamento delle pagine nei risultati di ricerca di Google.

La divulgazione dei documenti da parte degli esperti SEO Rand Fishkin e Mike King, che hanno effettuato una prima analisi materiali, ha destato grande interesse. Tuttavia, fino a oggi Google si era rifiutata di commentare.

In ogni caso, nonostante la veridicità dei dati, le pagine dei documenti rappresentano una raccolta di informazioni per gli impiegati di Google, ma non è chiaro quali dati siano effettivamente utilizzati per classificare i contenuti nelle ricerche. Le informazioni potrebbero essere obsolete, impiegate solo a scopo formativo o raccolte senza un uso specifico per il motore di ricerca.

Le scelte di Google sul funzionamento del motore di ricerca hanno un impatto significativo per chiunque si affidi al web per lavoro. Di conseguenza, è naturale che si tenti di decifrare il codice o di superare l'algoritmo, spesso ottenendo risposte contrastanti. La segretezza di Google e il suo modo di esprimersi ambiguamente non hanno sempre aiutato, ma la recente scoperta di questi documenti offre almeno un'idea di quello che è stato il pensiero alla base dell'azienda a capo dell'algoritmo più potente.

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