La stampa 3D domani potrebbe consentire anche la fabbricazione degli aerei di linea. Ovviamente lo sguardo dei progettisti guarda a non prima del 2050, quando l'industria del settore aerospaziale si presume possa disporre di sufficiente tecnologia per riprodurre velivoli a grandezza naturale con "stampanti" giganti. Oggi, giusto per fare una proporzione, le macchine più grandi non superano gli ingombri di un tavolo da cucina, mentre ce ne vorrebbe almeno una di 80 x 80 metri per un Jumbo.
Bastian Schafer, designer di cabine per Airbus, ha lavorato negli ultimi due anni a un aereo concept che dovrebbe affidarsi proprio a questo metodo. Il motivo di questo sforzo è comprensibile: la stampa 3D basata sulla produzione a strati non solo sarebbe più economica ma consentirebbe di ridurre il peso di ogni componente del 65%.
Concept Airbus
Il problema dello sviluppo di un'apparecchiatura così avanzata non è solo di carattere tecnologico ma riguarda anche i costi e le normative. Insomma, ci vorrebbe un consorzio di produttori e il beneplacito dell'ente di controllo aereo. Qualcuno dovrà pur assicurare che la produzione 3D è affidabile. Già, perché per ora solo qualche piccolo componente è stato realizzato così: si pensi ad esempio ai comandi del nuovo Airbus A380 e alle unità dei sistema di condizionamento dell'aria degli Airbus Eurofighter Typhoon.
Un altro problema infatti che si profilerà è quello dei materiali da usare per le parti strutturali. Il concept Airbus fa riferimento a qualcosa che non è ancora disponibile: una sorta di lega di alluminio trasparente, biopolimeri e altri materiali rinforzati con nanotubi di carbonio.
Lascia ben sperare una delle stampanti 3D funzionanti più avanzate del mondo usata dall'israeliana Objet. In pratica è in grado di "stampare" materiali diversi allo stesso tempo. "Puoi stabilire diversi livelli di elasticità per un oggetto, le proprietà del colore, o decidere diverse proprietà per un unico oggetto fatto dello stesso materiale", ha spiegato David Benjamin, specialista in architettura che ha collaborato con Airbus al concept. "Alcune parti dell'aeroplano hanno bisogno di essere sia resistenti che flessibili".