Storia delle schede multi-core

Gigabyte ha presentato la sua prima scheda dual-core, basata su processori grafici NVIDIA collegati tra loro tramite tecnologia SLI. Abbiamo analizzato il design e le prestazioni di questa innovativa soluzione.

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a cura di Tom's Hardware

Storia delle schede multi-core

La scelta di Gigabyte si può definire molto coraggiosa o semplicemente estremamente ingenua. Diverse altre aziende hanno già provato ad abbracciare la tecnologia dual-core, e hanno tutte fallito. Senza dubbio, il tentativo più famoso è stato fatto da 3dfx con la sua Voodoo 5 dual-core, che prendeva il nome di Voodoo 5 5500. Successivamente, anche se fu annunciata una Voodoo 5 6000 quad-core, questa non vide mai la luce. Dopo il fallimento della Voodoo 5, 3dfx abbandonò questa tecnologia e fu definitivamente comprata da NVIDIA.

The 3dfx Voodoo 5 5500 is probably the most well-known among the dual-core designs. Unfortunately, 3dfx's design failed to impress the masses, spelling the end for consumer 3D graphics pioneer 3dfx.

La 3dfx Voodoo 5 5500 è probabilmente la scheda dual-core più famosa. Sfortunatamente, il design della 3dfx non ha impressionato la massa.

ATi, un altro marchio storico di questo mercato, fece un tentativo con il dual-core. All'inizio del 2000, l'azienda Canadese svelò la Rage Fury MAXX, una scheda dotata di due chip Rage 128. Sfortunatamente per ATi, le sue schede non ebbero alcun successo. La ragione primaria è da legare a questioni prestazionali, inferiori al punto di riferimento di quei tempi, la GeForce 256, e secondariamente per il complicato bridge AGP implementato.

 ATI's Rage Fury Maxx sported two Rage 128 graphics chips and was very short-lived in the market.

La ATI Rage Fury Maxx era caratterizzata da due chip Rage 128.

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