GeForce GTX 690 vs. Titan: differenze sottili

GeForce GTX 690 e GTX Titan colpiscono per il design di riferimento bello e ricercato. Abbiamo chiesto a Nvidia di spiegarci il processo di sviluppo del sistema di raffreddamento.

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a cura di Tom's Hardware

GeForce GTX 690 vs. Titan: differenze sottili

Mettendo fianco a fianco la GTX 690 e la GTX Titan, si nota come le due schede condividano tante caratteristiche, a parte la configurazione delle ventole. Dato che una scheda dissipa 300 W di energia e l'altra è una GPU da 250 W, ci sono alcune differenze che non sono subito apparenti, ma che sono comunque importanti.

Mentre il team di Andrew cercava di "abbellire" il progetto, allo stesso tempo bisognava essere consapevoli delle prestazioni termiche. La buona notizia è che la configurazione dual-GPU (nome in codice Gemini) rientrava davvero all'interno della soglia dei 300 W. La GeForce GTX 590 era una scheda da 365 W che richiedeva maggiore attenzione dal punto di vista del raffreddamento. La GeForce GTX 690 ha dato a Nvidia maggiore libertà per concentrarsi anche sugli abbellimenti. Il sistema di raffreddamento è di conseguenza più piccolo di quello che è stato necessario per la GTX 590.

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In che modo differiscono la GTX 690 e la GTX Titan? Se osservate la superficie superiore della GTX 690 potete vedere che la finestra in policarbonato è più incassata, dando alla faccia un maggior senso di profondità. Sulla GTX Titan, con la GPU da 250 W, la finestra sul PCB è a filo con i braccetti in alluminio. Questo permette di avere altri 4 mm circa sul radiatore, che secondo Andrew valgono almeno un 10% di prestazioni del dissipatore.

Un altro esempio: Nvidia ha progettato una piastra posteriore (backplate) per coprire il PCB. La piastra è stata rimossa perché impattava negativamente sulle prestazioni in SLI. Tutti sappiamo che le specifiche elettromeccaniche sono stringenti e che c'è poco spazio tra schede video installate fianco a fianco. Ora, se osservate la parte superiore di una GTX 690, vedrete che la ventola è poco po' più in basso della superficie della scheda. Questa scelta è stata fatta per assicurare il ricircolo dell'aria. In SLI, quel gap è abbastanza ampio per consentire alla scheda superiore di prendere l'aria di cui necessita.

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Secondo Andrew lo spessore extra di un backplate darebbe problemi con il flusso dell'aria, impattando sui valori termici tra sei e nove gradi. In assenza di SLI coprire il retro del PCB potrebbe migliorare il raffreddamento della scheda ed è per questo che gli ingegneri stanno pensando a modi per progettare una piastra che funzioni in SLI o sia rimovibile dall'utente finale.

Nelle recensioni, abbiamo spiegato che Nvidia ha scelto la lega di magnesio per l'alloggiamento della ventola nella GTX 690 e poi ha fatto retromarcia con la Titan, la 780 e la 770. Da quanto abbiamo capito è stata una scelta dettata dai costi, ma Andrew ci ha detto che non c'è molta differenza tra magnesio e alluminio – almeno per quanto riguarda i metalli. Più rilevanti sono state le difficoltà di produzione.

C'erano quindi due progetti di GTX 690, una con il magnesio e una con l'alluminio. Il magnesio era un po' più leggero, anche se apparentemente non troppo. Il benefit più grande riguardava le dimensioni, e se mettete la GTX 690 accanto alla Titan, noterete che la GTX 690 è solo un pochino più robusta e appariscente. Arrivare al design finale sulla GTX 690 è stato un incubo. L'obiettivo iniziale era raggiungere un look in stile alluminio spazzolato, come quello di un elettrodomestico da cucina. Il problema era che mettere il sistema di raffreddamento in una mola per ottenere l'effetto desiderato avrebbe fatto sparire i dettagli.

Produrre l'alloggiamento della ventola è complicato; difetti nei metalli fanno scartare i pezzi

Una volta determinato che la spazzolatura non avrebbe funzionato, il team ha niziato a sperimentare con la pittura, le finiture grezze e infine la placcatura. Nessuna dava il risultato sperato. Per puro caso Nvidia ha ripreso alcune parti precedentemente placcate ottenendo un risultato interessante. Alla fine sono state combinate tre tecnologie di placcatura per produrre la finitura che Nvidia ha poi usato per i prodotti finiti. La GTX 690 mostra una luce morbida, tipica dei metalli frequente manipolati, mentre le GTX Titan ci ricordano perennemente che sono state dipinte.

Il problema più grande era che le rese produttive partivano da circa un 10%. Non stiamo parlando delle GPU, ma dei dissipatori. Dato che passavano dal magnesio grezzo alla placcatura, senza spazzolatura o sabbiatura in mezzo, tutti particolari erano visibili. Qualcuno doveva osservare tutto ciò che usciva dalla linea di produzione per scegliere manualmente qualli senza imperfezioni. Se però si fa abbastanza attenzione è ancora possibile individuare piccoli segni sul metallo.

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Nvidia ha portato le rese del dissipatore della GTX 690 fino al 30 percento. È chiaro perchè l'azienda sia rapidamente passata a un design differente, ma Andrew sta ancora cercando di migliorare il progetto per le generazioni a venire. Vuole reazzare una ventola con hub integrato, per esempio, così che quando le pale girano, non si vede il centro.

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