Consumi, un tassello importante
Quando si ha a che fare con due delle persone responsabili per un prodotto come la GTX 680, non si può che provare un profondo senso di apprezzamento per il processo di creazione di una scheda video. La stessa cosa è valida, ovviamente, anche per quello che succede in casa AMD. Nel caso della GTX 680, il team di Jonah modellò il GK104 prima di eseguire il tape out della fotomaschera per la produzione, creando un target di consumo approssimativo. Il gruppo di Andrew usò quel numero, aggiunse del margine e realizzò una scheda che fosse in grado di accogliere la nuova GPU.
Uno degli schermi colore scelti inizialmente per la GTX 690
I progettisti però erano andati un passo oltre. Ai tempi di Fermi realizzarono una scheda, facendola lavorare a più livelli di consumo. Quell'approccio era giustificato dal fatto che i partner acquistano le GPU e le inseriscono nei loro design, che Nvidia ovviamente non può conoscere. L'azienda aveva quindi tre design da 250, 225 e 200 W e scelse quello maggiormente complementare per la GTX 680. Era la soluzione di mezzo. Il design da 250 W è invece associato a scehde come la GeForce GTX Titan, la GTX 780 e la GTX 770.
Un look alternativo
La GeForce GTX 690 aveva differenti requisiti per via delle due GPU su un unico PCB, quindi il team ha creato una scheda e una soluzione di raffreddamento per due GK104. In origine la GeForce GTX 690 doveva avere un raffreddamento coperto da una soluzione in plastica come la GTX 680, ma circa tre mesi prima che la scheda venisse svelata al mondo, appena prima della produzione, l'amministratore delegato Jen-Hsun Huang chiese al team se volevano davvero vende re re la scheda sotto quella veste. Il team di Jonah, dopotutto, spende miliardi di dollari nella realizzazione delle GPU, e Andrew ha una squadra di ingegneri che lavora sulle schede per ospitare quei processori. Così Nvidia si è messa al lavoro su un sistema di raffreddamento che restituisse giustizia al lavoro di tutti gli ingegneri.