Più che indiscrezione chiamatela possibilità, almeno al momento. In queste ore, complice un lungo articolo su Techpowerup nato da una frase del direttore finanziario di Nvidia Colette Kress, si "chiacchiera" sul web dell'ipotesi che le schede video inferiori alla RTX 2070 (in arrivo prossimamente) non supporteranno il ray tracing, quindi saranno prive di unità RT core.
In una sessione di domande e risposte alla Citi 2018 Global Technology Conference la dirigente di Nvidia ha parlato dei punti di forza della nuova architettura Turing, ma ha anche lasciato aperto uno spiraglio a una possibile segmentazione dell'offerta. Nel suo discorso, pubblicato integralmente su Seeking Alpha, c'è un passaggio "dubbio".
"And then just a couple of weeks ago now we've announced the overall cards for overall gaming. The cards will come out. We'll start with the ray-tracing cards. We have the 2080 Ti, the 2080 and the 2070 overall coming to market".
Parlando del lancio della nuova gamma di schede, la Kress afferma che Nvidia "partirà dalle schede ray tracing", il che lascia aperto un varco all'arrivo sul mercato di altri prodotti sprovvisti di supporto alla tecnologia. Come abbiamo fatto capire in apertura, il dibattito che si è aperto sul web si regge su una frase ambigua. Più su un "non detto" che su un "detto".
Facendo una breve ricerca vediamo come il sito italiano Bitsandchips mise sul tavolo la stessa possibilità alcune settimane fa, citando indiscrezioni provenienti da fonti non meglio specificate. Inoltre, come poi spiegheremo, l'ipotesi non è poi così campata per aria. Come vedere questa possibile segmentazione dell'offerta di Nvidia?
Limitare il ray tracing alle schede video più costose significherà che gli appassionati che vorranno il meglio dovranno aprire necessariamente il portafogliCerto, già sentiamo le obiezioni: avviene già oggi, chi vuole prestazioni maggiori deve pagare di più, è così da sempre. Vero. Ma se oggi uno può decidere di accontentarsi di qualche FPS in meno o di una risoluzione inferiore e comunque giocare molto bene, senza perdere grandi caratteristiche, nel prossimo futuro chi vorrà il ray tracing (ammesso che sia davvero il passo avanti dichiarato da Nvidia e sviluppatori) non avrà scelta, se non acquistare una RTX 2070 o superiore.
Ovviamente chi vorrà il massimo delle prestazioni nei titoli "non ray tracing" dovrà comunque acquistare una RTX 2080 Ti, quindi per quelle persone non cambierà nulla. Per tutti gli altri si creerebbe un altro elemento di cui tener conto nella decisione d'acquisto, che prima non c'era.
In questo giocherà un ruolo anche il parco dei titoli Nvidia RTX (qui una lista dei primi giochi). E qui si apre un sottotema. Confinare il ray tracing alla "fascia alta" potrebbe limitare incredibilmente anche l'iniziale diffusione del ray tracing, in quanto sappiamo che la maggior parte delle schede video vendute è di fascia medio-bassa.
Quale motivazione avranno gli sviluppatori nell'investire tempo e denaro in una tecnologia che potrà essere sperimentata da un pubblico limitato? Nvidia dovrà fare un grande lavoro di convincimento delle software house se vorrà dirottare gli appassionati verso il ray tracing e spingere la vendita delle GPU di fascia alta.
Se ce la farà, allora la presunta segmentazione potrebbe diventare un tema importante, altrimenti non inciderà molto e gli appassionati continueranno a fare scelte di acquisti in base a budget e mere prestazioni velocistiche con i titoli tradizionali (basati sulla interamente rasterizzazione e non su un rendering ibrido).
Ma prima di infuriarsi per la possibile esclusione della tecnologia dalle GPU di fascia media e bassa, vedendola come una manovra di Nvidia per incassare di più (e senza dubbio c'è anche questo elemento, stiamo parlando pur sempre di un'azienda che deve fare soldi), c'è un altro aspetto di cui tenere conto.
Nei giorni e nelle settimane scorse vi abbiamo riportato l'esperienzaIl rendering del ray tracing in tempo reale su un PC è un traguardo che l'industria grafica insegue da decenni, quindi è naturale che con le prime schede video e ray tracing attivo non si possa pensare di giocare in 4K con AA al massimo e dettaglio Ultra.
Leggi anche: Nvidia GeForce RTX 2080 Ti, RTX 2080 e RTX 2070 ufficiali
Al tempo stesso, malgrado non si abbiano ancora dettagli precisi, sembra proprio che le tre schede RTX di Nvidia abbiano un numero di RT core differente. La RTX 2080 Ti offre prestazioni pari a 10 Giga Rays/sec, mentre RTX 2080 e RTX 2070 si fermano rispettivamente 8 e 6 Giga Rays/sec.
Forse Nvidia ha stabilito che integrare ancora meno RT core all'interno delle schede di fascia più bassa non sarà sufficiente a garantire un'esperienza di livello. Non sappiamo quanto senso avrebbe giocare a 720p con ray tracing attivo.
Ed è forse in base a quest'ultimo punto che Nvidia potrebbe aver pensato di mettere insieme quella che Bitsandchips chiama "strategia di mercato decisamente intelligente", una definizione che da osservatori del mercato abbracciamo in toto.
"Se fino ad oggi si è pagato di più solo per prestazioni migliori, da domani si pagherà di più per delle feature aggiuntive. Dal punto di vista della psicologia del consumatore, questo è molto più accettabile (basti vedere il successo dei montior G-Sync)", si legge sul sito.
C'è un unico punto interrogativo sulla strategia, e lo solleva Techpowerup. Con il brand RTX legato a doppio filo alle schede con supporto al ray tracing in tempo reale, Nvidia potrebbe usare il "vecchio" marchio GTX per la 2060 e i modelli inferiori, andando non solo a creare confusione tra i consumatori poco informati, ma diluendo anche la potenza dei due brand.
Questo a meno che Nvidia non decida di mantenere RTX anche per le schede non ray tracing, ma a quel punto dovrà lavorare molto per veicolare un messaggio giusto.
Staremo a vedere. Per ora prendete questo articolo e gli altri in rete come una chiacchierata pubblica e aperta su un'ipotesi, non su un fatto (almeno per ora). Nvidia segmenterà davvero la propria offerta sfruttando il ray tracing? Dite la vostra nell'area commenti.
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