Fujitsu ha presentato un prototipo meccanico del suo processore Monaka basato su Armv9, destinato ai data center, che comprende 144 core. Lo sviluppo di questo dispositivo è avvenuto in collaborazione con Broadcom, utilizzando la piattaforma 3.5D eXtreme Dimension System in Package. La novità è stata rivelata da Satoshi Matsuoka, direttore del RIKEN Center for Computational Science (R-CCS) e professore al Tokyo Tech, che ha pubblicato l'immagine del processore.
Monaka si configura come un avanzato System in Package (SiP) che incorpora quattro chiplets di calcolo, ciascuno con 36 core, realizzati mediante la tecnologia N2 di TSMC. Questi sono accoppiati, in una configurazione faccia a faccia, a delle tessere di SRAM prodotte con il processo N5 di TSMC, funzionali come grandi cache. Affiancato da un'imponente die I/O, il processore integra un controller di memoria, canali PCIe 6.0 con supporto a CXL 3.0 per la connessione di acceleratori e altre interfacce tipiche di una CPU per data center.
Supportando l'architettura di istruzioni Armv9-A e le Scalable Vector Extensions 2 (SVE2), Monaka dovrebbe poter gestire lunghezze vettoriali variabili da 128 a 2048 bit. Una caratteristica che si prevede possa eguagliare o superare i 512 bit supportati dal predecessore A64FX. Importante anche l'inclusione delle funzionalità di Confidential Computing Architecture (CCA) di Armv9-A, pensate per migliorare l'isolamento del carico di lavoro e la sicurezza.
Fujitsu prevede di rendere disponibile il processore Monaka per i data center nell'anno fiscale 2027. Con ambizioni di raddoppiare l'efficienza energetica rispetto ai concorrenti come i processori AMD EPYC e Intel Xeon e l'impiego della memoria DDR5 DRAM, Monaka si candida come una soluzione altamente competitiva per il futuro delle infrastrutture digitali.
L'evoluzione dei processori nel contesto dei data center ha rappresentato una delle sfide più significative e stimolanti nell'ambito della tecnologia informatica. Dai primi calcolatori elettronici, che occupavano intere stanze, ai moderni chip come il Monaka di Fujitsu, il progresso è stato notevole.
Ogni generazione di processori ha apportato miglioramenti sostanziali nella velocità di elaborazione, nella capacità di memoria e nell'efficienza energetica. L'introduzione di tecniche come l'uso di chiplets offre nuove vie per ottimizzare le prestazioni senza sacrificare l'efficienza energetica.