FreeDOS compie 30 anni, ed è ancora usatissimo!

Uno dei sistemi operativi più iconici ancora in sviluppo, oggi perfetto per tantissimi progetti dedicati al retro gaming.

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a cura di Marco Pedrani

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MS-DOS è stato abbandonato da Microsoft nel 2000, ma questo non ha impedito a una vasta community di appassionati di portare avanti una vrsione open-source del sistema operativo: FreeDOS. 

FreeDOS è nato nel 1994 sotto il nome di PD-DOS e Jim Hall, il suo creatore, aveva l'obiettivo di preservare l'interfaccia a riga di comando, ormai sostituita dall'interfaccia grafica di Windows. A 30 anni di distanza, il sistema operativo continua a essere aggiornato e supportato e la sua community non sembra per niente intenzionata ad abbandonarlo.

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Certo le nuove versioni non arrivano così frequentemente, visto che un ciclo di sviluppo dura dai 4 ai 6 anni, tuttavia aggiornare l'OS per renderlo compatibile con le nuove tecnologie, come ad esempio UEFI, non è cosa facile; ad oggi, FreeDOS funziona solo sui PC compatibili con il vecchio BIOS, dato che gli sviluppatori non sono ancora riusciti a farlo funzionare con UEFI. 

Inoltre, nonostante FreeDOS possa gestire la maggior parte delle applicazioni classiche per DOS, attualmente non può essere utilizzato come bootloader per le prime versioni di Windows come Windows 3.1. Si tratta, insieme a quello con UEFI, di uno dei limiti di compatibilità principali del sistema operativo, ma non è da escludere che future versioni riescano a superarlo.

FreeDOS funziona solo su hardware datato, ma in futuro le cose potrebbero cambiare.

Jim Hall ha recentemente evidenziato in un'intervista con Ars Technica la raccomandazione di usare FreeDOS su macchine virtuali anziché su hardware diretto, specialmente sui computer moderni che dispongono di specifiche tecniche avanzate e non compatibili con una piattaforma basata su DOS. L'uso di FreeDOS su hardware datato o attraverso macchine virtuali appositamente configurate, rimane la soluzione ideale per coloro che desiderano rivivere l'esperienza informatica "retro".

FreeDOS rimane una delle soluzioni più apprezzate per quanto riguarda il retro gaming, che di recente ha visto anche la nascita di nuovi dispositivi che emulano i vecchi PC, come il Retro Pocket 386. Questi dispositivi sono ideali per eseguire giochi classici come Duke Nukem, Commander Keen, Biomenace e Wolfenstein 3D nel modo in cui erano originariamente intesi.

Immagine di copertina: splitov27

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