Fondatore TSMC duro con Intel: "non hanno né una nuova strategia né un nuovo CEO"

L'azienda avrebbe dovuto concentrarsi sull'IA invece che sulla produzione di chip con nodi all'avanguardia, dice il capo delle fonderie Taiwanesi.

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

Il settore tecnologico è in continua evoluzione e la competizione tra i giganti del silicio è sempre più agguerrita. In questo contesto, le recenti dichiarazioni di Morris Chang, fondatore di Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC), hanno scosso il mondo dell'elettronica. Chang ha criticato la strategia di Pat Gelsinger, ex CEO di Intel, affermando che l'azienda avrebbe dovuto dare priorità allo sviluppo di processori per l'intelligenza artificiale (IA) piuttosto che concentrarsi sulla produzione di chip con nodi produttivi all'avanguardia.

Le critiche di Chang nascono dall'evidente difficoltà di Intel nel competere nel mercato dei processori per l'IA, un settore dominato da NVIDIA, che genera miliardi di dollari di profitti ogni anno. Secondo Chang, se Intel avesse investito maggiormente nell'IA, avrebbe potuto ottenere ricavi superiori a quelli derivanti dalla produzione di chip per conto terzi.

Quando Gelsinger assunse la guida di Intel nel 2021, la sua strategia principale, denominata "IDM 2.0", si basava su due pilastri fondamentali: lo sviluppo di cinque tecnologie di processo all'avanguardia in quattro anni e la conquista della posizione di secondo produttore mondiale di chip entro il 2030. Nonostante Intel avesse anche una strategia di prodotto, i risultati concreti di questa visione tardano a manifestarsi.

Un esempio emblematico è il mancato raggiungimento dell'obiettivo di vendita di 500 milioni di dollari per gli acceleratori di IA Gaudi 3, annunciato lo scorso mese da Intel. L'azienda ha attribuito questo insuccesso a problemi software, evidenziando una possibile carenza di attenzione nello sviluppo di software per l'IA.

La biografia di Chang, pubblicata di recente, offre un ulteriore spunto di riflessione. Il libro ripercorre la sua vita dal 1964 al 2018,  mettendo in luce le partnership strategiche di TSMC con aziende come Apple e Qualcomm. Tra gli aneddoti, emerge anche il rifiuto di Intel, negli anni '80, di investire in TSMC, un'occasione persa che oggi appare evidente con il senno di poi.

La situazione attuale di Intel è caratterizzata da incertezza. Dopo le dimissioni di Gelsinger, il Consiglio di Amministrazione non ha ancora comunicato una nuova strategia per l'IA. L'azienda sembra intenzionata a proseguire sulla strada tracciata dal suo ex CEO, puntando sullo sviluppo di prodotti competitivi e sul mantenimento delle attività di produzione. Tuttavia, la mancanza di una chiara direzione strategica, soprattutto nel campo dell'IA, potrebbe rappresentare un ostacolo significativo per il futuro di Intel.

L'azienda dovrà affrontare sfide importanti per rimanere competitiva in un mercato in rapida evoluzione. La capacità di adattarsi alle nuove tendenze, come l'intelligenza artificiale, sarà fondamentale per il successo di Intel negli anni a venire.

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