Le due feature saranno disponibili a partire dalle prossime settimane, ma sono già presenti nelle build Nightly della versione 68 e nelle build beta della versione 67. La prima funzionalità è sicuramente la più interessante, in quanto il “fingerprint” prevede la raccolta di piccole tracce lasciate dall’utente da parte di siti e pubblicità online: si va dal sistema operativo usato, alle dimensioni dello schermo in modo da stilare un profilo ben definito dell’utente, il tutto all’insaputa dello stesso.
Anche se il monitoraggio è disattivato dalle impostazioni, i servizi possono usare queste piccole tracce per creare un’impronta unica dell’utente e usarla per tracciarlo nella sua attività tra i vari siti.
Queste nuove funzionalità rientrano nel progetto di tutela della privacy già intrapreso da Mozilla (e da diversi concorrenti come Google con Chrome ed Apple con Safari), tanto che l’anno scorso era già stato introdotto l’Enhanced Tracking Protection per bloccare i tracker di terze parti.
La nuova funzionalità anti-tracciamento è sostenuta da Disconnect, che ha fornito un elenco di domini che sfruttano questi script e reso disponibile un’estensione anche per Chrome. Di default il browser di Google offre solo l’opzione per inviare richieste “Do Not Track”. Questa opzione è disabilitata di default e molti siti, compresi quelli di Google, la ignorano comunque.
La vera novità quindi non risiede solo nelle funzionalità introdotte, in quanto altre simili erano già disponibili (anche se disattivate per impostazione predefinita), ed è già possibile (a cura degli utenti) mettere in atto metodi diversi per bloccare più in generale la raccolta dei dati abusiva anche con altri browser. La rivoluzione delle prossime build di Firefox sta nel racchiudere tutto questo direttamente nel browser, e poter bloccare tracking, fingerprinting e script per il mining in maniera del tutto automatica.