Ex dipendente SK Hynix condannata a 18 mesi per spionaggio

Una ex dipendente di SK hynix, azienda sudcoreana di semiconduttori, è stata condannata a 18 mesi di carcere per spionaggio industriale.

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a cura di Andrea Maiellano

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Una ex dipendente di SK hynix, azienda sudcoreana di semiconduttori, è stata condannata a 18 mesi di carcere e a una multa di 14.300 dollari per aver rubato tecnologia riservata prima di lasciare l'azienda per unirsi a Huawei nel 2020. La donna, che lavorava nello stabilimento di Shanghai, ha stampato illegalmente circa 4.000 documenti contenenti informazioni sensibili sulla produzione di chip.

Il tribunale distrettuale di Suwon ha stabilito che le azioni della ex dipendente hanno violato la legge sudcoreana sulla protezione della tecnologia industriale. Nonostante la donna abbia affermato di aver copiato i documenti per motivi di studio e per garantire un passaggio di consegne efficiente, il tribunale ha ritenuto sospetto il fatto che li abbia stampati poco prima di lasciare SK hynix e accettare l'offerta di Huawei nel giugno 2022.

La condanna è stata ancora lieve considerando i capi di colpevolezza.

La corte ha inoltre criticato le misure di sicurezza inadeguate dello stabilimento di Shanghai di SK hynix, che hanno permesso alla dipendente di stampare circa 300 pagine al giorno per quattro giorni, nascondendole in zaini e borse della spesa senza essere scoperta.

Tuttavia, la sentenza è stata relativamente lieve poiché non sono state trovate prove che Huawei abbia effettivamente utilizzato le informazioni rubate o che SK hynix abbia subito danni concreti dall'incidente. Il caso potrebbe comunque alimentare i sospetti su Huawei, già considerata una minaccia per la sicurezza nazionale negli Stati Uniti e soggetta a restrizioni commerciali.

Questo episodio mette in luce i rischi legati alla protezione della proprietà intellettuale nell'industria dei semiconduttori, un settore altamente competitivo e strategico. SK hynix, noto produttore di chip di memoria DRAM e flash, è un'azienda verticalmente integrata che progetta e produce i propri chip, rendendola un obiettivo appetibile per lo spionaggio industriale.

La vicenda potrebbe spingere le aziende del settore a rafforzare ulteriormente le proprie misure di sicurezza interna e i controlli sui dipendenti, soprattutto in vista di trasferimenti o dimissioni. Allo stesso tempo, solleva interrogativi sulle pratiche di assunzione di alcune aziende tecnologiche cinesi e sulla loro potenziale complicità in attività di spionaggio industriale.

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