EK Cooling, nota azienda del settore del raffreddamento dei PC specializzata in dissipatori per CPU a liquido, si trova attualmente immersa in una situazione finanziaria critica. Secondo quanto emerso da una indagine condotta da Gamers Nexus, l'azienda non avrebbe pagato dipendenti, fornitori e appaltatori per molti mesi, a causa di problemi di liquidità e un eccesso di inventario invenduto bloccato nei magazzini per lunghi periodi.
L'inchiesta ha messo in luce la difficoltà di alcuni fornitori, tra cui un individuo di nome Dan Henderson, che su LinkedIn ha condiviso la sua frustrazione per i mancati pagamenti, durati oltre quattro mesi, ricevendo in risposta una lettera di cessate e desistere da EK per aver espresso la necessità di essere pagato. Il problema sembra diffuso, con promesse infrante riguardo a commissioni dovute e straordinari non retribuiti.
I produttori a cui EK si affida per la fabbricazione richiedono quantitativi minimi per gli ordini, causando un accumulo di scorte difficilmente collocabili sul mercato. Di conseguenza, la società è finita in una situazione dove non riesce a saldare fatture cinque cifre, costringendola a richiedere pagamenti anticipati ai fornitori piuttosto che operare su linee di credito.
Il fulcro della questione pare ruotare attorno alla gestione dell'inventario e alla produzione. EK Water Blocks, con sede in Slovenia e una sussidiaria negli Stati Uniti, presenta un ampio catalogo prodotti che non facilita la gestione dello stock. I numeri parlano chiaro: oltre 230 tipi di water block, 40 kit di raffreddamento liquido, 85 serbatoi, 40 pompe, 73 radiatori e 212 accessori vari, che hanno portato a un surplus di merci invenduto.
La vendita di articoli specializzati nel raffreddamento a liquido si è rivelata una sfida, anche per un produttore affermato come EK. Casi citati nell'inchiesta parlano di rivenditori che sono riusciti a vendere solo due unità di certi prodotti in un anno, con crolli del fatturato del 32%, a dimostrazione delle difficoltà nel piazzare l'intera quantità richiesta dagli ordini minimi.
EK, inoltre, non ha pagato la tassa di franchising allo Stato del Texas, chiudendo ufficio e magazzino, una mossa scoperta dai dipendenti solo al momento del loro arrivo sul posto. Nel tentativo di affrontare queste emergenze finanziarie, EK ha iniziato a vendere uno dei suoi edifici e alcune postazioni di lavoro preassemblate, cercando di generare flusso di cassa. Nonostante ciò, la società deve ancora affrontare l'impellente necessità di migliorare la comunicazione con dipendenti e fornitori e risolvere i numerosi impegni finanziari pendenti.