Calore: dissipazione passiva, se volete!
In teoria, un consumo inferiore del 17.8% è un'ottima notizia, ma in pratica cosa cambia? Abbiamo provato a raffreddare il processore in modalità passiva per vedere cosa accadeva.
I primi test gli abbiamo condotti con il dissipatore boxato di serie senza ventola.
Dissipatore standard Intel
Zalman CNPS9700
Dopo 3 minuti e 15 secondi, lo stepping B2 inizia a ridurre la sua velocità a causa del surriscaldamento (87 °C) salvaguardando la sua incolumità.
Come confronto, lo stepping L2 resiste circa 5 minuti, dopodichè il sensore termico interno abilità la funzionalità di riduzione della velocità.
Per la seconda prova, abbiamo utilizzato un dissipatore Zalman CNPS9700, ancora una volta con la ventola scollegata.
Questa volta lo stepping B2 impiega più tempo per scaldarsi. Tuttavia, dopo otto minuti e mezzo, inizia a ridurre la velocità.
Lo stepping L2, d'altra parte, può cavarsela con un raffreddamento passivo. Dopo 15 minuti sotto carico elevato, la temperatura si stabilizza a 82 °C, apparentemente sufficiente per mantenere la massima velocità. La documentazione di Intel parla di una TDP pari a 61.4 °C, e siccome solitamente è ammesso uno scarto superiore di 10 °C, la nostra CPU sta lavorando fuori specifica di circa 10 gradi. Tuttavia, se abbinata a un dissipatore studiato appositamente per funzionare in modalità passiva, questa CPU potrà funzionare senza problemi entro le specifiche.
Thermaltake è una delle aziende che offrono soluzioni passive.