Dublino dice no al nuovo data center di Google

Governo irlandese nega a Google l'autorizzazione per un nuovo data center vicino Dublino: progetto non soddisfa i requisiti di sostenibilità del Paese.

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a cura di Andrea Maiellano

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Alphabet Inc., la società madre di Google, ha ricevuto un rifiuto dal South Dublin County Council per la costruzione di un nuovo data center vicino a Dublino, a causa del mancato rispetto di alcuni requisiti di sostenibilità richiesti dall'Irlanda.

Il progetto prevedeva la realizzazione di una vasta struttura di stoccaggio dati di circa 72.400 metri quadrati, ma il consiglio comunale ha respinto la proposta citando l'insufficiente dettaglio fornito da Google su come il centro dati avrebbe influenzato la fornitura di energia una volta operativo nel 2027.

Google non ha soddisfatto i requisiti di sostenibilità irlandesi ma è pronta a fare ricorso.

La decisione del consiglio riflette le crescenti preoccupazioni riguardo alle limitazioni della rete elettrica irlandese, che sono diventate una delle sfide infrastrutturali più significative del paese.

La crescita esponenziale dei data center, che richiedono enormi quantità di energia per supportare i servizi cloud e l'intelligenza artificiale, ha ulteriormente aggravato queste preoccupazioni. Si stima che entro il 2026 i data center consumeranno un terzo dell'energia dell'Irlanda, rispetto al 18% registrato nel 2022.

L'Irlanda è stata storicamente attrattiva per le grandi aziende tecnologiche, come Google, grazie al suo clima temperato e alla sua posizione strategica come hub regionale per gli affari.

Google, che ha la sua sede europea a Dublino e gestisce già due data center operativi nella capitale, ha fissato l'ambizioso obiettivo di far funzionare tutti i suoi data center con energia carbon-free entro il 2030.

123RF/nikahgeh
Data Center
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Nonostante il rifiuto, Google ha ancora un mese di tempo per presentare ricorso contro la decisione del South Dublin County Council. Tuttavia, questo sviluppo solleva interrogativi su come le grandi aziende tecnologiche possano conciliare la loro espansione con le crescenti esigenze di sostenibilità ambientale imposte dai paesi ospitanti.

Il rifiuto potrebbe rappresentare un segnale di un futuro più rigoroso in termini di regolamentazioni ambientali per le infrastrutture tecnologiche in Europa.

 

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