Un esemplare sigillato del processore AMD Athlon XP 2000+, lanciato nel 2002, è stato recentemente ritrovato e condiviso online da Bits And Chips. Questa CPU rappresenta un pezzo di storia dell'informatica, risalente all'epoca in cui AMD sfidava Intel nel mercato dei processori x86 a 32 bit.
L'Athlon XP 2000+ fu realizzato con un processo produttivo a 130nm (0,13 micron) e aveva un clock base di 133MHz, superiore del 33% rispetto al contemporaneo Intel Pentium 4 Northwood. Nonostante le dimensioni del die più contenute, il package dell'Athlon risultava più ingombrante a causa del socket 462 utilizzato da AMD.
Alcune caratteristiche di questa CPU appaiono oggi molto limitate, come la presenza di un solo core e thread e l'assenza del supporto alle istruzioni SSE2. Tuttavia, al momento del lancio l'Athlon XP 2000+ rappresentava una valida alternativa ai processori Intel.
Il packaging originale mostra quanto sia cambiata la presentazione dei prodotti informatici negli ultimi due decenni. La confezione permetteva di vedere il processore affiancato al dissipatore stock, un approccio molto diverso rispetto agli standard attuali. L'AMD Athlon XP 2000+ operava a un voltaggio relativamente alto di 1,65V, con un TDP di 60W. Nonostante il wattaggio inferiore rispetto al Pentium 4, era noto per raggiungere temperature elevate durante il funzionamento.
Il suffisso "XP" nel nome del prodotto aveva un duplice significato: indicava il supporto ottimizzato per Windows XP e stava per "Extended Performance". Questi dettagli testimoniano come il marketing dei processori fosse molto legato al software dell'epoca.
L'esemplare ritrovato non verrà messo in vendita, ma andrà ad arricchire una collezione di hardware storico in un museo scolastico, preservando così un pezzo importante dell'evoluzione tecnologica dei microprocessori.