Dockcase Studio: Lo smart Hub ideale per fotografi e video creator

Quando si usano strumenti professionali, grandi moli di dati e si necessita della massima efficienza, anche un HUB ben fatto può fare la differenza.

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a cura di Giancarlo Calzetta

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Per la maggior parte dei contenuti che creiamo ogni giorno, uno smartphone è più che sufficiente, ma quando le cose si fanno serie, le seppur mirabolanti prestazioni di quelli che una volta erano solo dei telefoni iniziano ad andarci strette.

Per questo i professionisti e chi vuole il massimo in termini di qualità ricorre a vere macchine fotografiche o videocamere ad alta qualità, affiancandole a monitor dedicati e altri accessori o strumenti che fanno fare un ulteriore balzo in avanti al risultato finale.

Ma usare dispositivi dedicati implica anche doversi confrontare con formati, dimensioni di file e workflow molto specifici che spesso non sono supportati a dovere dai prodotti che si trovano a scaffale.

Un esempio è quello dei fotografi che scattano serie molto rapide e usano schede CFe-A e CFe-B: formati impossibili da trovare nativamente supportati da notebook/tablet e praticamente ignorati dalla stragrande maggioranza dei lettori esterni di schede.

Su Kickstarter c’è quello che fa per voi

Sul famoso portale di crowdfunding Kickstarter possiamo trovare la campagna dedicata a Dockcase studio: Smart USB-C Hub 8-in1.

Il nome è orrendo, ma l’azienda che ci sta dietro è già al dodicesimo prodotto lanciato su questa piattaforma, di cui uno testato anche da noi in passato, e questo ci dà già l’indicazione che si tratta di una campagna affidabile.

In pratica, si tratta di un hub collegabile via USB-C al notebook o al desktop che mette a disposizione una vasta gamma di porte in cui leggere (e scrivere) dalle schede di memoria con velocità altissime.

Design e materiali di livello eccellente

L’Hub si presenta come un parallelepipedo nero in stile minimalista con tutte le porte distribuite attorno allo spessore. La scocca è in alluminio, con il retro a coste per migliorare la capacità di dissipare il calore generato dall’elettronica interna.

Non ci sono pulsanti perché sulla parte superiore del dispositivo si trova uno schermo LCD touch protetto da un vetro temperato che permette di interagire con l’interfaccia. Nella migliore tradizione Dockcase, ci sono molte informazioni costantemente mostrate all’utente sia in fase di utilizzo che in fase di attesa.

Ogni volta che si inizia un trasferimento, appaiono i dati della velocità istantanea e della quantità già movimentata, così come appaiono i valori di potenza quando si usa la funzione di Power Delivery e le risoluzioni e frequenza quando si usa la porta HDMI.

Sì, perché accanto alle funzioni più tipiche da semplice lettore di schede di memoria, questo Dockcase Studio ha alcune chicche per migliorare tutto il workflow dei creatori di contenuti di qualità.

In tutto, attorno al dispositivo troviamo: porta USB-A 3.2 gen 2 da 10Gbps, porta dati USB-C3.2 gen 2 da 10Gbps, slot CFe tipo A da 800MB/s e slot CFe tipo B da 1GBps, slot SD, microSD & TF, Porta HDMI 8K 30Hz e 4K 120Hz, porta Power Delivery da 100W.

Il firmware, aggiornabile, supporta Windows da 7 a 11, MacOS dalla versione 10.14.6 in poi, iPadOS 12.4 e successivi, Android, Linux e Harmony.

Prestazioni al top in 118gr di peso

Come avrete avuto modo di capire dalle specifiche snocciolate finora, Dockcase ha voluto puntare a un prodotto senza compromessi che va a piazzarsi nella zona alta del mercato e si propone a professionisti o hobbysti molto evoluti.

Le prove hanno confermato le velocità di trasferimento praticamente in tutte le condizioni e la qualità costruttiva lo rende molto affidabile e piacevole al tatto.

L’interfaccia è fin troppo articolata considerato che nella maggior parte dei casi dovremo solo trasferire dei file, eventualmente collegarci a un monitor esterno per velocizzare l’editing o controllare la qualità di colori e compressione e, magari, usarlo come ponte per ricaricare il notebook mentre lavoriamo.

A proposito di quest’ultimo punto, è bene specificare che questo Hub non è un battery pack abilitato PD, ma un semplice ponte che da un alimentatore PD può distribuire la corrente ad altri dispositivi.

 

Cosa avremmo voluto di più

Ci dispiace un po’ che in questa incarnazione dello Smart Hub non ci siano una presa LAN e una Display Port che erano invece presenti in altri prodotti Dockcase. Inoltre, dobbiamo ammettere che ci sono casi in cui il prodotto diventa abbastanza caldo. Siamo arrivati attorno ai 40 gradi e questo potrebbe dar fastidio a qualcuno anche se non si tratta di temperature pericolose in alcun modo.

Infine, l’eterna lotta con il nostro portafogli. Capiamo che sia un prodotto diretto a professionisti e che la cura di costruzione, elettronica e dettagli giustifichi in realtà ampiamente il prezzo, ma in molti sono sobbalzati sulla sedia quando hanno saputo che il cartellino del prezzo riporta la cifra di 199$.

Facendo un salto sulla pagina della campagna Kickstarter ce lo si può aggiudicare per 139$ a cui vanno aggiunte le spese di spedizioni a seconda dei Paesi in cui deve essere consegnato.

Ci è piaciuto? Sì, indubbiamente. Anche e non avete bisogno di prestazioni così spinte e formati così esotici da gestire, non si può non apprezzare la cura che è stata profusa in questo prodotto evidentemente progettato da nerd per appassionati.

Peccato per il prezzo molto elevato che lo chiuderà in una nicchia, ma i professionisti avranno uno strumento utile per migliorare i propri flussi di lavoro e in grado di resistere ad anni di utilizzo.

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