SSD Crucial m4 mSATA

I primi SSD mSATA si distinguevano per le dimensioni, ma non offrivano buone prestazioni. Le proposte attuali sono più simili a quelle da 2,5 pollici e per questo abbiamo provato 10 modelli di diverse capacità per fare il punto sull'evoluzione di queste soluzioni. In test i modelli Adata XPG X300, Mushkin Enhanced Atlas, Crucial m4 e OCZ Nocti.

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a cura di Tom's Hardware

SSD Crucial m4 mSATA

La nomenclatura usata da Crucial suggerisce che abbiamo a che fare con una versione minore dell'm4 da 2.5 pollici. La famiglia mSATA è disponibile in versioni da 32, 64, 128 e 256 GB, ma in questo articolo proviamo i tre modelli più capienti. Non raccomanderemmo comunque la versione da 32 GB che offre uno spazio minimo, adeguato solo per ospitare Windows 7 o 8 a 64 bit e poco altro.

Le soluzioni Crucial m4 con interfaccia mSATA usano lo stesso controller Marvell 88SS9174 a otto canali che ritroviamo nei modelli da 2.5". L'azienda usa inoltre la stessa memoria NAND Flash a 25 nm di IMFT. Come potete vedere, però, sul piccolo PCB c'è spazio solo per quattro package di memoria BGA.

Le prestazioni in lettura casuali sono coerenti con una queue depth di uno fino a 32, con l'm4 da 256 GB che è solo leggermente più indietro. Questo è in contrasto con quanto visto con i drive di Adata, i quali erano chiaramente differenziati dal tempo in cui si raggiungono queue depth più elevate.

Senza il beneficio di DuraWrite, una tecnologia esclusiva dei controller SandForce, i Crucial m4 si comportano in modo molto simile alle soluzioni Adata XPG SX300 che hanno a che fare con dati incomprimibili.

Tutte le unità mostrano risultati simili con una queue depth di uno nei test di scrittura casuale 4 KB. Con una queue depth di due, i modelli da 128 e 256 GB si distinguono dal drive da 64 GB, mentre passando a una definizione della coda di quattro il prodotto da 256 GB riesce a passare davanti al gruppo.

Serve una queue depth superiore a quattro per consentire agli m4 da 64 e 128 GB di raggiungere il modello più capiente, anche se in diversi altri punti del test si comportano in modo simile per quanto concerne la lettura sequenziale con blocchi da 128 KB.

DuraWrite ha aiutato gli XPG SX300 di Adata a mantenere velocità comparabili nel benchmark di scritture sequenziali 128 KB, almeno con dati comprimibili. Non appena li abbiamo sottoposti a dati incomprimibili abbiamo visto una chiara differenza tra i diversi livelli di capacità.

Non importa quale tipo di informazione date in pasto al controller di Marvell; gli m4 non mostrano il comportamento differente mostrato dalle soluzioni SandForce. Si vede che l'm4 da 64 GB raggiunge un throughput che è pari a meno della metà di quello da 256 GB, con il 128 GB frapposto tra loro.

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