I processori di AMD contendono il mercato alle CPU di Intel da due anni a questa parte in ogni segmento del mercato. Non sorprende quindi che si parli sempre più frequentemente di prospettive rosee per l'azienda, specie in un periodo in cui Intel sta avendo difficoltà a tenere il passo della domanda di mercato.
A tal proposito il collega Paul Alcorn di Tom's Hardware USA ha ottenuto alcuni dati di mercato che mostrano i progressi fatti da AMD negli ultimi due anni nel settore desktop, e trovato alcune considerazioni interessanti sull'attuale momento in un report dell'azienda di analisi IDC.
Le previsioni degli analisti sulla crescita di AMD nelle ultime settimane spaziano dall'essere ragionevoli a incredibilmente ottimiste, quasi ai limiti del razionale. Alcuni analisti e non meglio precisate fonti industriali hanno parlato della possibilità che AMD raggiunga una quota di mercato del 30% in ambito desktop entro fine anno.
Probabilmente un'ipotesi piuttosto azzardata se contiamo che si basano sulle attese per le CPU a 7 nanometri, che usciranno dagli impianti di TSMC in grandi volumi solo il prossimo anno.
Per capire come potrebbe davvero evolversi la situazione, corrono in soccorso i dati di Mercury Research, che riflettono la quota di mercato di AMD nel mercato desktop - salvo le vendite nel settore IoT.
3Q16 | 4Q16 | 1Q17 | 2Q17 | 3Q17 | 4Q17 | 1Q18 | 2Q18 | |
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Quota AMD Desktop | 9.1% | 9.9% | 11.4% | 11.1% | 10.9% | 12.0% | 12.2% | 12.3% |
Secondo Mercury Research, la quota di AMD è arrivata al 12,3% nel secondo trimestre 2018. Questo significa che Intel ha l'87,7% nel settore. Buona parte della crescita recente di AMD si deve a chi ha sostituito la propria piattaforma passando dalle vecchie soluzioni a quelle più recenti, ottime per rapporto tra prezzo e prestazioni.
Quest'anno AMD ha mostrato particolare attenzione per il mercato OEM, cioè quello dei computer preassemblati, che rappresenta la fetta più grande del mercato desktop.
Non avremo numeri sull'andamento del mercato desktop nel terzo trimestre ancora per un mese, ma Alcorn ha chiesto all'analista Dean McCarron di Mercury Research se AMD abbia qualche possibilità di arrivare al 30% del mercato alla fine dell'anno. Seppur McCarron non abbia voluto fornire previsioni, ha comunque offerto uno spunto interessante:
"[...] affinché AMD ottenga una quota del 30% nel settore desktop nel Q4, i volumi dovrebbero essere il 250% maggiori rispetto a quelli dell'anno passato, o le consegne di CPU Intel dovrebbero scendere del 65%, o dovrebbe avvenire una qualche combinazione delle due. Dal 2000 il declino nell'anno più grande sperimentato da Intel in un qualsiasi trimestre è stato un -24%, e l'incremento maggiore sperimentato da AMD è stato un +57%".
"Se qualcosa portasse a questi due estremi storici simultaneamente nel Q4, la quota di AMD ricadrebbe nella parte bassa del 20%, ben al di sotto del 30%. Se AMD dovesse ottenere una quota del 30% il prossimo trimestre si tratterebbe di un risultato statistico senza precedenti nella storia del mercato processori e porterebbe con sé conseguenze di lunga durata".
McCarron è piuttosto chiaro: per ottenere una quota del 30%, AMD dovrebbe più che triplicare il suo volume da un anno all'altro oppure le consegne di CPU Intel dovrebbero crollare del 65% in periodo molto breve.
Intel però sta vendendo ogni CPU che esce dalle sue fabbriche, sull'onda di una domanda più alta del previsto. Ciò rende improbabile che l'azienda perda una quota così grande in un tempo tanto ridotto, anche tenendo conto del fatto che c'è stata la prima crescita del mercato PC desktop dal 2011.
È comunque naturale aspettarsi che le vendite di CPU AMD crescano (qualche segnale c'è) a causa dei problemi produttivi di Intel. Un report di IDC della scorsa settimana, tuttavia, dice che AMD non ha ottenuto benefici materiali dalle sfide produttive di Intel, almeno non ancora:
"IDC crede che il principale competitor di Intel nei processori per PC, AMD, non sia stato influenzato significativamente dallo shortage di CPU Intel. AMD sta spingendo la seconda generazione di processori Ryzen, ma IDC non ha ancora visto segni di un aumento di consegne massiccio di processori AMD da parte degli OEM in cerca di una fornitura stabile di processori".
Il report cita diversi fattori, come la produzione di modem per i nuovi iPhone e la domanda record, come elementi che hanno messo in crisi la produzione di Intel, ma ritiene che gli OEM non stiano avendo problemi rilevanti ad assicurarsi Core i3, i5 e i7 per i propri PC. Discorso diverso per quanto riguarda i Pentium, i Celeron e gli Atom, che sono poco disponibili per gli OEM in quanto Intel sta concentrando la produzione sulle CPU Xeon e Core in grado di assicurare margini maggiori.
Gli OEM possono assicurarsi i processori Core di fascia alta, ma abbiamo registrato un netto aumento dei prezzi in poche settimane sul mercato al dettaglio e una scarsa disponibilità di CPU della serie K. Questo ci fa pensare che AMD riuscirà a strappare qualche quota a Intel nel mercato al dettaglio in questi mesi.
La crescita delle vendite di CPU AMD potrebbe accelerare se l'azienda presentasse le CPU a 7 nanometri per i PC desktop prima che Intel presenti le sue proposte a 10 nanometri. AMD ha anche appena introdotte CPU Athlon con grafica integrata a basso costo, che sono importanti per ottenere più ordini dagli OEM nel mercato dei PC a basso costo, tradizionalmente il più vasto.
Per ora gli osservatori e gli analisti non hanno visto una grande crescita della quota di AMD in relazione ai problemi di Intel, ma senz'altro la situazione le sarà favorevole in questo ultimo scorcio di 2018. Tra un mese avremo i numeri sul mercato per il terzo trimestre, ma dovremo attendere l'inizio del prossimo anno per vedere in che modo la stagione natalizia avrà premiato l'azienda guidata da Lisa Su.