Cos'è una VPN?
I servizi di VPN, o virtual private network, consentono agli utenti di collegarsi a una rete virtuale privata al fine di tutelare la propria privacy e accedere alla rete in modo protetto e anonimo. Inoltre, con la possibilità di "mascherare" il proprio indirizzo IP di provenienza, le VPN permettono di accedere a servizi e siti web soggetti a geolocalizzazione, cioè resi disponibili solo per determinate aree geografiche, come avremo modo di illustrare più sotto.
In generale, le VPN sono uno dei servizi che hanno riscontrato la maggiore crescita negli ultimi anni. Ciò è dovuto principalmente alla pandemia di COVID-19, dato che molti lavoratori si sono trovati costretti a lavorare da casa, con la necessità di accedere alla rete della propria azienda per svolgere le mansioni assegnate. Come potrete immaginare, molte aziende hanno implementato l'accesso tramite Virtual Private Network (o appunto VPN), per questioni di sicurezza e privacy.
Inoltre, anche nell'ambito degli istituti scolastici e universitari abbiamo visto un notevole aumento dell'utilizzo di sistemi informatici a causa della didattica a distanza, nonché della necessità da parte dei docenti, soprattutto universitari, di accedere alle reti delle proprie facoltà. Dunque, anche questa situazione potrebbe aver contribuito all'aumento dell'uso dei servizi di VPN.
Come dicevamo, un altro fattore dietro la crescente popolarità delle VPN, sempre correlato al Coronavirus e ai conseguenti lockdown, è un maggiore consumo di contenuti in streaming. Infatti, complice la quarantena, molti hanno iniziato a utilizzare di più i servizi di video streaming on demand più popolari, come Netflix, Prime Video e Disney Plus. Una delle caratteristiche di questi servizi è il cosiddetto blocco regionale, che indirizza gli utenti di una data area geografica a uno specifico catalogo, escludendo contenuti disponibili in altre zone. Per fare un esempio, il catalogo statunitense di Netflix non è accessibile agli utenti che si collegano dall'Italia. Il problema è che, spesso, i cataloghi di altre aree offrono contenuti esclusivi non accessibili da altri territori, senza contare che alcune serie e film arrivano prima in una data zona, per poi essere distribuiti altrove. Abbiamo creato anche la lista delle migliori VPN per lo streaming, per aiutarvi a scegliere meglio in base alle vostre specifiche esigenze.
Una delle funzioni offerte dalle VPN è quella di "mascherare" la propria connessione, facendo passare i dati attraverso un tunnel protetto e anonimo. In breve, una VPN attiva una rete virtuale fra diverse macchine, e i dati passano attraverso questo tunnel che li rende "invisibili" a soggetti esterni. I dati vengono dunque occultati, inclusa l'identità degli utenti, dunque è possibile far credere a un server esterno che la connessione provenga da una zona diversa da quella in cui avviene effettivamente. Per fare un esempio, potrete sfruttare una VPN per far sì che i server statunitensi di Netflix vi diano accesso al catalogo USA, riconoscendo il vostro indirizzo IP come uno attivo negli Stati Uniti.
Dunque, la necessità di connessioni più sicure e la possibilità di sbloccare contenuti geolocalizzati sono due fra i selling point più comuni fra gli utenti nell'epoca della pandemia di COVID, ma cos'è in effetti una VPN? In questo articolo vogliamo spiegarvi a grandi linee che cosa è una Virtual Private Network, ma se volete approfondire la questione, vi rimandiamo al nostro articolo "VPN: cos’è, come funziona e a cosa serve" in cui approfondiamo alcuni aspetti più tecnici che tralasceremo in questa sede per motivi di brevità.
Prima di cominciare, però, vogliamo suggerirvi alcuni dei servizi VPN che reputiamo fra i migliori in circolazione. Di seguito potrete vedere la nostra top 3, ma se volete scoprire altri servizi davvero interessanti, vi consigliamo di leggere la nostra guida alle Migliori VPN.
VPN - Cenni storici
Sebbene le VPN abbiano raggiunto una discreta popolarità solo negli ultimi anni, le tecnologie di Virtual Private Network sono presenti ormai da oltre vent'anni. Il 1996 ha visto lo sviluppo e la pubblicazione del protocollo PPTP (Peer to Peer Tunneling Protocol), che possiamo considerare come la forma basilare per trasferire i dati in maniera sicura. I protocolli come questo si sono evoluti velocemente, garantendo maggiore sicurezza e complessità, al fine di scongiurare i tentativi di violazione. 25 anni dopo, i protocolli di tunneling a disposizione degli utenti si sono moltiplicati, e i più popolari sono L2TP, IPSec e SSL, acronimi abbastanza noti da chi utilizza le VPN ormai da qualche tempo.
Tornando a quanto detto all'inizio, le VPN nascono principalmente per uso aziendale, infatti lo sviluppo della tecnologia è stato fortemente spinto dalle aziende che necessitavano di un sistema più sicuro per ricevere e trasmettere dati, scongiurando fughe di notizie e furti di informazioni potenzialmente devastanti. Ma prima ancora della pandemia, l'accesso sempre più massiccio a Internet e la proliferazione di malware, virus e altri programmi dannosi, hanno accelerato ulteriormente la spinta verso l'adozione delle VPN, con il conseguenze sviluppo di nuove tecnologie e il potenziamento di quelle esistenti.
Un altro aspetto che ha stimolato notevolmente la diffusione e l'adozione dei servizi VPN è la presa di coscienza da parte di una buona fetta del pubblico circa i rischi che si corrono navigando sulla rete: ci si espone infatti a furti di identità o ad altre violazioni della privacy, specialmente in Paesi in cui le libertà individuali sono ridotte e limitate da parte delle autorità, basti pensare a Cina e Russia, in cui le attività online sono severamente regolamentate. Dunque, l'idea di abbattere, aggirare e neutralizzare la censura è un altro fattore che ha reso ancora più popolari le VPN nel mondo.
Ma che cos'è una VPN?
Per rispondere alla domanda "Cos'è una VPN?", l'acronimo VPN sta per Virtual Private Network, che possiamo tradurre come "rete privata virtuale". Dunque immaginate più macchine dislocate anche in territori molto distanti fra loro che comunicano all'interno di una rete che non è costituita da cablaggi fisici, e tuttavia si comporta proprio come se lo fosse. Naturalmente, per accedere alla rete occorrono delle credenziali, ovvero nome utente e password o altri metodi di identificazione, protette da crittografia, in modo che nessun malintenzionato possa metterci le mani sopra. Le aziende più serie, inoltre, garantiscono una politica detta di "no-log", cioè l'impegno a non archiviare informazioni e dati sugli utenti, come la cronologia di navigazione, la mappatura utente-indirizzo IP e, soprattutto, le credenziali scelte dagli utenti.
Come dicevamo, uno degli obiettivi principali di una VPN è garantire la privacy e l'anonimato dei suoi utenti, ma come ci riesce? In breve, viene impiegata una tecnica nota come tunneling, per cui i dati vengono trasmessi attraverso un tunnel sicuro, in cui i dati vengono occultati tramite crittografia. Possiamo immaginare i tunnel come degli intermediari tra client e server, che occultando i dati trasmessi da una destinazione all'altra, li rendono inaccessibili e illeggibili da parte di altri soggetti.
Su Internet, le informazioni trasmesse da una macchina all'altra (client-server, ad esempio) vengono suddivise in pacchetti, dai quali è possibile risalire facilmente a chi ha trasmesso i dati e chi li riceverà. Oggi il protocollo HTTPS è molto diffuso e garantisce un certo grado di sicurezza, tuttavia alcuni dati riconducibili a origine e destinazione dei dati rimangono accessibili, di conseguenza non è possibile garantire l'anonimato di chi naviga su Internet senza sistemi di protezione in funzione.
Tramite la rete virtuale e i tunnel, dunque, le VPN offuscano anche i dati relativi all'identità e alla posizione degli utenti, garantendo non solo l'anonimato ma anche la possibilità di cambiare l'apparente posizione geografia da cui ci si connette alla rete. Tutto questo è reso possibile dai cosiddetti protocolli di cifratura. I dati codificati diventano assolutamente illeggibili da parte di chi non possiede la relativa chiave di decrittazione, e oggi le tecnologie crittografiche disponibili sono diverse e con vari gradi di "blindatura". Di solito, le VPN utilizzano protocolli come OpenVPN, IPsec, SSTP, e PPTP, in qualche caso, a questi si aggiungono dei protocolli proprietari sviluppati dagli provider del servizio.
VPN: quale scegliere?
A questo punto, una volta definita un'idea generale di come funziona una VPN, molti di voi potrebbero chiedersi quali siano i criteri da adottare per la scelta di una VPN. Come dicevamo sopra, un buon punto di partenza è dare un'occhiata alle migliori VPN che secondo noi vale la pena prendere in considerazione. In generale, comunque, ci sono alcuni fattori che andrebbero presi in considerazione per la scelta della VPN più adatta alle vostre esigenze:
- Prezzo: il punto di partenza è conoscere il budget a propria disposizione, che può variare in base a diversi fattori, non ultimo la finalità ultima per cui andrete a sottoscrivere un piano VPN. In ogni caso, per chi non volesse investire, esistono delle buone VPN gratuite che potrebbero, quantomeno, aiutare a farsi un'idea più precisa del servizio prima di impegnarsi economicamente.
- Privacy e raccolta dati: valutate con attenzione le policy di no-log dichiarate dal provider, leggete i termini di servizio e cercate di avere chiaro in mente quali tipologie di informazioni, se applicabile, andranno a finire negli archivi dell'azienda. Questo è particolarmente importante se vi trovate in zone soggette a censura governativa o in cui le libertà individuali sono limitate.
- Cifratura, posizione e numero di server: questi elementi vi aiutano a capire quanto è sicura una VPN e quanto margine di manovra vi offre. Le posizioni dei server e il loro numero sono essenziali per capire se e quanti servizi geolocalizzati potrete sbloccare (se non ci sono server negli USA, dimenticatevi il catalogo statunitense di Netflix, per fare un esempio) e la velocità di connessione (per farla molto ma molto semplice, maggiore è il numero di server, meglio è in termini di prestazioni. Considerate comunque che è un calo di velocità rispetto a quella garantita dal vostro ISP è fisiologico quando si usa una VPN).
- Sistemi e dispositivi compatibili, numero di connessioni simultanee: ovviamente dovrete scegliere un servizio VPN che offra app e protocolli compatibili con i vostri sistemi. Se usate un Mac, ad esempio, dovrete assicurarvi che sia presente la relativa app. Inoltre, se avete più macchine o device da collegare (ad esempio un laptop, uno smartphone e un tablet) o se volete condividere il servizio con il resto dei vostri familiari, dovrete valutare anche quante connessioni vengono offerte. Alcune aziende ne consentono solo una, altre da 2 a 10, altre ancora offrono connessioni illimitate.
Non esiste una risposta univoca, non c'è una VPN che sia la migliore in assoluto. Abbiamo stilato per voi una classifica, in base a caratteristiche generali e seguendo anche i criteri appena delineati, tuttavia, ci saranno servizi ottimi ma più o meno indicati in base ai vostri requisiti. Per questo motivo è importante ragionare bene sullo scopo e sulle risorse a vostra disposizione, prima di adottare una VPN.
Vale la pena usare una VPN gratuita?
Usare una VPN gratuita significa dover accettare alcuni importanti compromessi. Molti dei migliori brand nel settore delle VPN offre un piano gratuito, in alcuni casi si tratta solo di una prova a tempo limitato, ad esempio 30 giorni, nei quali potrete utilizzare tutte le funzionalità inserite nel pacchetto. Al termine della prova avrete due opzioni: effettuare l'upgrade a pagamento o disinstallare la VPN. In altri casi, esistono dei tier gratuiti veri e propri, ad esempio come quello offerto da TunnelBear, con un limite di 500 MB di dati al mese. Ed è proprio qua l'aspetto principale da tenere in considerazione: se la VPN vi serve solo per connettervi in modo sicuro da reti pubbliche o access point non protetti, magari per controllare la mail o effettuare una transazione bancaria, allora una VPN gratis potrebbe fare al caso vostro. Se invece volete accedere a contenuti geolocalizzati o proteggere costantemente la vostra connessione, dovrete guardare altrove. In ogni caso, alcuni brand fra i migliori antivirus offrono nei pacchetti più avanzati anche una VPN, più o meno limitata, dunque potrebbe valere la pena dare un'occhiata anche a tali proposte, specialmente se vi occorre procurarvi anche una suite di sicurezza.
Sempre in termini di sicurezza, alcuni dei migliori brand di VPN si stanno spostando verso l'offerta di servizi sempre più integrati. Per fare un esempio, Surfshark One è un pacchetto che include VPN, antivirus e altri tool di protezione, mentre NordVPN offre Threat Protection, una funzione di sicurezza realizzata in collaborazione proprio con Surfshark. Dunque, è lecito attendersi che nel prossimo futuro sempre più aziende integreranno dei propri pacchetti degli strumenti avanzati per proteggere i dati e l'identità degli utenti, oltre che privacy e anonimato.
Tra gli altri servizi, alcune VPN offrono anche password manager, ad esempio NordVPN offre NordPass (insieme allo strumento crittografico NordLocker), e questi sono ulteriori elementi da valutare, soprattutto se volete ottimizzare i costi e consolidare i vostri pacchetti di sicurezza, privacy e gestione password.
All'argomento Virtual Private Network abbiamo dedicato vari articoli, guide e recensioni, e continueremo a esplorare questo interessante settore per voi, dunque continuate a seguire Tom's Hardware per sapere di più sul mondo delle VPN.