La luminanza e la luminosità sono cose diverse
Per quanto riguarda l'ambito professionale, sia fotografico che di produzione cinematografica, le caratteristiche che contano di più si possono trovare solo nelle recensioni, dato che le specifiche non solo danno dei valori approssimativi, ma non contengono nemmeno tutti i dati utili a chi fa del monitor una parte fondamentale del proprio lavoro.
Partiamo dalla luminanza. Non fatevi trarre in inganno, non è un modo errato di dire luminosità, ma si riferisce proprio ad un altro valore: la luminanza è infatti una grandezza vettoriale che viene definita dal rapporto tra l'intensità luminosa (candele nel caso del Sistema Internazionale) e la superficie che la emette. Perciò, il valore di candele su metri quadri (cd/m2) che leggete nelle specifiche si riferisce in realtà alla luminanza e non alla luminosità.
Nel mondo dei monitor, nella terminologia comune a molte recensioni, si usa la luminanza come sfera più ampia, nella quale si fanno ricadere la luminosità minima e massima, due grandezze dalle quali dipende un fattore importante: il contrasto.
Il contrasto in ambito professionale
Nonostante sia un valore molto noto, il contrasto importa poco ad un professionista o ad un semplice amatore della fotografia. Quello che conta lo vedremo in seguito, intanto definiamo il contrasto: è il rapporto tra il massimo livello di luminosità raggiungibile dal pannello con il colore bianco ed il minimo, raggiunto con i pixel neri. In entrambi i casi la retroilluminazione è attiva e questo viene definito contrasto statico. Esiste poi un altro valore, detto contrasto dinamico, che include un range più ampio: calcola il rapporto tra il massimo livello di retroilluminazione con il bianco e la retroilluminazione minima con il nero. Per questo il contrasto dinamico è sempre molto più ampio.
Dunque, quale bisogna considerare? Sempre e solo il contrasto statico, in quanto quello dinamico vale tanto quanto il tempo di risposta o l'overdrive: nulla. Le reali prestazioni del monitor in quanto a contrasto vengono delineate dal rapporto di contrasto statico, che nelle specifiche è di 1000:1 nei TN e negli IPS, mentre va dai 2000:1 a 5000:1 in base al tipo di pannello VA. Queste cifre sono accurate? Come sempre accade nelle specifiche, assolutamente no. Anche in questo caso vi consigliamo di leggere le recensioni per capire quale monitor tra quelli che volete prendere abbia un contrasto statico migliore.
Gamma e Gamut non sono la stessa cosa
Quando si cerca un monitor con i migliori colori possibili bisogna capire una cosa: esistono degli standard mondiali che si basano su un assunto specifico, ovvero quello secondo il quale un professionista cerca i colori più vicini al reale. Per questo, quando mi viene detto che un monitor che ho consigliato ha colori meno belli di un altro visto da un utente con i propri occhi, non posso che sorridere. Chi conosce i monitor e ne consiglia parecchi, sa che non sta consigliando i monitor con colori più belli per l'utente (cosa impossibile dato che si tratterebbe di gusti personali), ma si basa solo su dati oggettivi derivati da una recensione, che indicano l'accuratezza cromatica del pannello.
Dunque come capisco quale monitor abbia i colori più accurati? Attraverso due valori importanti, che sono la gamma ed il gamut. Nonostante vengano scambiati spesso e qualcuno creda che siano la stessa cosa, gamma e gamut condividono solo la radice semantica, nient'altro.
- La gamma (che sarebbe più corretto chiamare "correzione della gamma") è l'esponente della curva che mette in relazione il segnale d'ingresso con la luminanza emessa dal monitor. Calcolarla o usarla come base per calcolare contrasto e altri parametri è non poco complesso e anche entrare nel dettaglio sarebbe fuori luogo adesso. Vi basti sapere che al variare di questo valore - 2.2 è lo standard - varia la luminanza emessa dal monitor, cosicché con una gamma molto alta (2.4 ad esempio) i colori sembrino sbiaditi, mentre con una gamma bassa (1.8) l'immagine risulti eccessivamente cupa. Non fatevi ingannare: le opzioni "1.8", "2.2" o "2.4" nelle impostazioni del monitor non regolano affatto la gamma portandola esattamente a quel valore. Ancora una volta, fate affidamento alle recensioni per la migliore regolazione possibile della gamma nel vostro monitor.
- Il gamut invece è il volume della parte di spazio di colore che il pannello del monitor è in grado di riprodurre. In sostanza, il gamut indica quanti colori possa mostrarvi il monitor in questione. Ad esempio un monitor con 99% di copertura di spazio sRGB può mostrare il 99% dei 16.78 milioni di colori disponibili nel suddetto spazio di colore. Un professionista punta spesso a monitor che coprono tutto lo spazio NTSC (100% sRGB = 72% NTSC) o Adobe RGB (100% Adobe RGB = 120% NTSC), ma - lo ripeteremo fino alla nausea - fate affidamento alle recensioni, dato che ogni monitor copre uno spazio di colore in modo diverso e in ambito lavorativo e professionale avere il 3% di colori in più fa la differenza.