Cosa bisogna cercare al posto del tempo di risposta

Ogni utente ha esigenze diverse, perciò facciamo chiarezza su quali specifiche sono importanti e quali meno, in base a ogni categoria.

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a cura di Tom's Hardware

Il vero valore da tenere a mente quando si è un videogiocatore è l'input lag. Cosa completamente diversa dal response time, questo valore è uno dei veri parametri attraverso quale si può giudicare il tempo che intercorre tra la pressione di un tasto o il movimento del mouse e l'effettiva riproduzione a schermo.

Più si è un giocatore accanito, o appassionato di FPS e racing games, o addirittura a livello competitivo, più un input lag basso fa la differenza. Ad ogni modo non è sempre utile scervellarsi per una differenza di 5ms di input lag: i problemi subentrano quando si sale sopra i 20ms e nella maggior parte dei casi avere 15-18ms di input lag andrà benissimo. Solo ai gamer più esigenti consiglieremmo di cercare tassativamente un monitor con input lag inferiore a 13ms.

Il refresh rate dev'essere alto e magari variabile

Come accennato all'inizio uno dei fattori fondamentali nel determinare le prestazioni di un monitor in gioco è il refresh rate, ovvero il numero massimo di fotogrammi che il pannello può processare in un secondo, misurati in Hertz (e non millihertz o megahertz come ho letto qualche volta).

Cosa accade se si eccede il valore del refresh rate con un frame rate più alto? In parole (molto) povere, il monitor non può processare così tante informazioni, così accavalla le immagini che arrivano dalla scheda grafica, mostrando più frame contemporaneamente. Questo effetto si chiama screen tearing:

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Crediti: it.wikipedia.org

Dunque è sbagliato dire che con un monitor 60Hz si possono vedere al massimo 60 FPS e così via. È invece più corretto riassumere che il frame rate della scheda grafica verrà visto completamente dall'utente, ma con effetti diversi in base al refresh rate del monitor:

  • Se il frame rate supera il refresh rate, si ha tearing, che è tanto maggiore quanto aumenta la differenza tra i due valori sopra citati
  • Se il frame rate è molto inferiore non accade nulla in particolare, ma nel caso di un 144Hz non state sfruttando il vostro monitor e nel caso di un 60Hz avrete probabilmente 20-30 FPS, il che è negativo di per sé, a prescindere dalla frequenza di aggiornamento del monitor
  • Il caso perfetto si ha quando refresh rate e frame rate sono identici

Quest'ultima ipotesi è difficilmente realizzabile, per questo sono state sviluppate le tecnologie di refresh rate adattivo, o variabile, sotto il nome di G-Sync per Nvidia e FreeSync per AMD. Un accenno al loro funzionamento lo abbiamo fatto in questo articolo, mentre adesso spiegheremo soltanto per chi siano utili queste tecnologie.

Innanzitutto, non è vera l'equazione che 30FPS con G-Sync o FreeSync siano come 60FPS e così via. Il fatto è che sono due esperienze completamente diverse, perché i refresh rate variabili rendono il tutto più fluido, eliminando tearing e stuttering, ma allo stesso tempo aumentano la latenza totale mentre si gioca, creando input lag. Perciò, se per la maggior parte degli utenti sono molto utili e migliorano l'esperienza di gioco, è anche vero che in titoli che richiedono un input lag minimo possono avere delle controindicazioni.

Per questo motivo molti giocatori a livello competitivo non hanno un monitor con tale tecnologia, ma hanno un semplice monitor 144 Hz (o addirittura 240 Hz, al giorno d'oggi).

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