La scorsa settimana abbiamo parlato dei principali tipi di pannelli LCD retroilluminati a LED presenti nei nostri monitor. Sicuramente per molti utenti è stato utile per capire le maggiori differenze e gli ambiti d'uso di questi pannelli, ma tanti sono i dubbi che attanagliano gli acquirenti quando si tratta di scegliere lo schermo giusto per sé.
Sarebbe logico pensare che le domande più frequenti tra i neofiti di questo mondo siano inerenti ai modelli specifici, quelli a cui bisogna mirare quando si cerca un top di gamma per ogni categoria (e ben delineati nella nostra guida ai monitor). Eppure molto spesso chi cerca un monitor deve prima capire di quale categoria di monitor ha bisogno.
Anche voi non sapreste da dove partire per cercare lo schermo più adatto alle vostre esigenze? Leggete sigle e numeri assimilabili a geroglifici senza capirci molto e volete alcuni chiarimenti? Siete fortunati, perché è proprio l'obiettivo di questo articolo: cercare di dare un quadro generale su cosa sia importante e cosa no per ogni tipologia di utente e, come la settimana scorsa, oltre a spiegare diversi concetti, sfateremo dei miti troppo ricorrenti.
Cosa cercano i veri gamer
Cos'è un videogiocatore
Iniziamo subito col dire che, se ogni tipo di utente è diverso, all'interno della categoria dei giocatori rientrano sottogruppi infiniti e a loro volta tutti i videogamer sono differenti, per i titoli che prediligono, per lo stile che adottano o semplicemente per gusti personali.
In linea di massima però sono sempre le stesse caratteristiche che fanno di uno schermo un vero monitor da gioco: il lag, il refresh rate, la presenza o meno di un Adaptive Sync e varie feature accessorie, non fondamentali ma che migliorano sicuramente l'esperienza di gioco.
Il tempo di risposta è importante... giusto?
Partiamo con un punto dolente, perché questo è uno dei luoghi comuni più grandi nel mondo dei monitor: il tempo di risposta. Non è affatto importante nel gaming come molti pensano (quello è l'input lag, di cui parleremo più avanti nell'articolo). Per definizione, il response time è il tempo impiegato da un pixel a cambiare colore. Il modo in cui ciò avviene è stato in parte spiegato nello scorso articolo e, avendolo letto, è facile comprendere come questa definizione sia volubile: chiunque si chiederebbe "ma da quale colore a quale deve cambiare"?
Purtroppo non esiste uno standard nell'industria dei monitor a riguardo, ma uno dei valori più comuni è il tempo di risposta BtB, ovvero "Black to Black". Ciò indica, in millisecondi, il tempo che il pixel impiega, da spento, ad arrivare al bianco e poi tornare a spegnersi. Molto comune è anche il tempo di risposta GtG, ovvero "Gray to Gray". Questo è decisamente più breve e indica solo una parte del percorso che il pixel compie.
Qual è fra questi due il tempo di risposta che si legge nelle specifiche dei monitor (1ms, 2ms, 5ms)? Nessuno dei due! I valori presenti nelle specifiche sono solo indicativi e, sotto approvazione di VESA, vengono attribuiti ad un monitor secondo delle tabelle, che però non rispecchiano il vero tempo di risposta GtG. Infatti, nessun monitor al mondo ha 1ms di response time e nemmeno 2ms. Sono valori, al giorno d'oggi, ancora inarrivabili nella realtà. Quando leggete "1ms di tempo di risposta", ovviamente GtG, significa solo che quel monitor rientra in una fascia che potremmo definire di livello 1, secondo standard arbitrari, che non sono molto validi, dato che tra un monitor che sulla carta ha 1ms di response time e uno che ne ha 2, la differenza non sussiste.
Perciò ricordatevi sempre di leggere una recensione dettagliata di un monitor per sapere il suo vero tempo di risposta. Un esempio? Osservate il tempo di risposta, calcolato nei nostri test, dell'Asus VG245H, uno dei monitor più veloci sul mercato. Secondo le specifiche ha 1 millisecondo di response time, eppure come potete vedere la situazione è ben diversa, così come per tutti i modelli di confronto provati:
Repetita iuvant: non dimenticate mai di leggere una recensione completa, per non essere tratti in inganno dalle specifiche: il tempo di risposta pubblicizzato (GtG) non è quello vero e soprattutto non indica la velocità del pannello, come avevamo precisato all'inizio.