L'importanza dell'over-provisioning sugli SSD SandForce
Ora che SandForce consente ai propri partner di disabilitare l'over-provisioning (Adata e Transcend hanno scelto di farlo), probabilmente qualcuno si chiederà se è corretto farlo. Dopotutto, in base ai risultati di Iometer, i risultati dei benchmark non sono troppo diversi. Sarebbe facile concludere quindi che mettere da parte un po' di capacità su un SSD SandForce non offre benefici. Tanto vale rendere lo spazio disponibile per i dati utente, giusto?
SSD 520
Non necessariamente: gli SSD SandForce applicano la garbage collection in parallelo alle attività di scrittura, e su un disco con over-provisioning, lo spazio riservato è usato per spostare i dati sul disco. Questo comportamento potrebbe portare a risultati diversi se si abilita o meno l'over-provisioning.
Nella schermata sopra: abbiamo riempito un Intel SSD 520 di dati incomprimibili, per poi scrivere blocchi da 128 KB in un modello di accesso sequenziale. Le prestazioni iniziali sono lente, ma salgono non appena l'unità sfrutta la capacità di over-provisioning per ottenere velocità di trasferimento più elevate.
SSD 720
Sul disco senza over-provisioning, le prestazioni non salgono mai perché non c'è spazio libero da usare. Quando una cella è piana, quindi, la velocità per scriverci una seconda volta dipende direttamente ed esclusivamente dalle capacità del controller.
In questa classifica mostriamo le prestazioni del Transcend SSD720, anche se la stessa teoria è valida per l'ADATA XPG SX900. L'SSD320 e l'SP900 dovrebbero offrire un comportamento simile. Poiché usano una memoria NAND asincrona più lenta, e raggiungono i 40 MB/s.
L'altra cosa da tenere a mente è che stiamo mettendo queste unità sotto torchio. Nel mondo reale, non si dovrebbe vedere qualcosa di simile a meno che l'SSD non sia più o meno pieno.