Quick Sync: l'arma segreta è stata rivisitata

Recensione - Test del processore Intel Core i7 3770K a 22 nanometri. Il top di gamma basato su architettura Ivy Bridge

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a cura di Andrea Ferrario

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Quick Sync: l'arma segreta è stata rivisitata

Quando Intel ha presentato Sandy Bridge, avevamo identificato Quick Sync come l'arma segreta di quella architettura. Sviluppato in silenzio nel corso degli scorsi cinque anni, ha preso completamente alla sprovvista AMD e Nvidia. Avevamo pronosticato che i due produttori ci avrebbero messo un anno a rispondere a Intel e in effetti è stato così, da una parte con il Video Codec Engine (AMD) e dall'altra con NVEnc (Nvidia).

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Sfortunatamente dopo quattro mesi la soluzione AMD non è ancora attiva. La codifica sulle schede Radeon HD 7000 deve essere effettuata attraverso shader programmabili, piuttosto che una logica a funzione fissa all'interno del die.

NVEnc invece funziona e la GeForce GTX 680 riesce a superare il Quick Sync di prima generazione.

La vittoria di Nvidia ha però vita breve. L'HD Graphics spazza via tutti dopo aver impostato MediaEspresso sulla qualità piuttosto che le prestazioni.

Arcsoft MediaConverter funziona abbastanza bene con Quick Sync, ma l'ultima versione non si comporta alla grande sotto APP o CUDA/NVEnc. Lo scaling non è aggressivo,  ma comunque la HD Graphics 4000 è molto efficiente ed efficace nella transcodifica di un grande file video.

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